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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2012 alle ore 17:33.
L'ultima modifica è del 14 gennaio 2012 alle ore 12:22.

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«Lei ha cominciato bene, però in una situazione molto difficile». Così il Pontefice si è rivolto a Mario Monti all'inizio dell'udienza concessa al premier italiano. Il presidente del Consiglio annuisce e Ratzinger sorride e aggiunge a bassa voce: «...quasi insolubile». Monti ha sottolineato che è «importante dare fin dall'inizio un segno di una certa determinazione».

Colloquio durato 25 minuti
Prima che si concludesse il colloquio privato tra il Papa e Mario Monti, durato 25 minuti, è stata fatta entrare nella biblioteca privata la moglie del premier, signora Elsa. Al termine dell'incontro il premier Mario Monti ha presentato al Papa i membri della delegazione che lo accompagnava. Il primo a stringere la mano al Pontefice è stato il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, che ha detto al Pontefice di aver già conosciuto in passato il suo omologo vaticano, monsignor Dominique Mamberti, «con il quale c'è una buona collaborazione». Poi Monti ha presentato a Benedetto XVI i sottosegretari alla presidenza Antonio Catricalà e Enzo Moavero, seguiti dagli altri membri della delegazione.

Poi l'incontro con il segretario di Stato vaticano cardinale Bertone
Poi l'incontro con il segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, accompagnato dal sottosegretario ai rapporti con gli Stati, l'italiano monsignor Ettore Balestrero, allargato nella seconda parte anche ad alcuni membri della delegazione italiana: il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, il ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. In mezzo, i saluti e le foto di rito, tanto che papa Benedetto XVI ha un certo punto ha esclamato scherzosamente: «I fotografi sono insaziabili».

Poi il tradizionale scambio di doni
Poi lo scambio dei regali di rito. Il premier ha donato al Papa dei libri, tra cui un'edizione antica con carte geografiche («anche simbolica», ha commentato Ratzinger) e un suo volume del 1992, «Il governo dell'economia e della moneta. Contributi per un'Italia europea», che, rivolgendosi al Pontefice, ha definito «una riflessione sull'Italia e sull'Europa molto nello spirito del nostro incontro». Benedetto XVI ha invece donato una preziosa penna e un'incisione antica raffigurante la basilica di San Pietro ancora in costruzione, la piazza e i palazzi circostanti. «Preziosa, interessante», è stato l'apprezzamento di Monti.

L'Osservatore Romano: visita non di circostanza
La visita del premier Monti in Vaticano viene definita dall'Osservatore romano di oggi «non di circostanza» e i rapporti fra Italia e Santa Sede sono classificati come «eccellenti». Sulla prima pagina di legge che è stato «Un incontro non di circostanza, accuratamente preparato, quello svoltosi nella Biblioteca privata del Palazzo Apostolico, in un clima di cordialitá che testimonia lo stato eccellente dei rapporti tra Italia e Santa Sede». Sono stati affrontati, prosegue l'articolo, «temi di solidarietá sociale nel contesto della crisi economica, soprattutto nell'ottica europea».

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