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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2012 alle ore 12:25.

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«Mentre sono ancora in corso i soccorsi per recuperare il recuperabile di una nave da crociera della Costa che si è arenata a pochi metri dalle coste dell'isola del Giglio, è bene ricordare i diritti economici dei turisti che sono rimasti coinvolti in questa tragedia. Diritti che se non rivendicati entro certi termini diventano inesigibili. Infatti le norme del codice del consumo indicano in 10 giorni dal rientro il tempo limite entro il quale devono essere fatte valere le proprie rivendicazioni che in questo caso sono di tre tipi: rimborso di quanto pagato per il viaggio; rimborso dei danni subito durante lo stesso (tutti i viaggiatori saranno senza più i bagagli, per esempio, e in molti saranno anche senza i documenti consegnati all'imbarco); danno da vacanza rovinata». Lo rende noto una nota dell'Aduc, l'Associazione Diritti Utenti e Consumatori.

«Il tutto, ovviamente, dovrà - prosegue la nota - essere valutato in seguito alla certezza dei motivi per cui si è verificata la tragedia, cioè se si tratta di motivazione fortuita o negligenza, soprattutto per il rimborso relativo ai danni da vacanza rovinata. Nel primo caso (motivazione fortuita) la legge esclude rimborsi di alcun tipo (fatti salvi quelli previsti da specifiche assicurazioni, proprie del viaggiatore o dell'armatore); motivazione fortuita che, allo stato dei fatti, viste le immagini diffuse sulla vicinanza della nave all'isola del Giglio, ci pare inverosimile.

Per l'aduc «una cosa importante da ricordare è che il proprio interlocutore è il tour operator, non l'armatore. I turisti dovranno quindi rivolgersi al tour operator che ha organizzato il pacchetto viaggio».

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