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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2012 alle ore 06:38.

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Lavoro autonomo, microimpresa e franchising: rischiano di perdere un canale di finanziamento le formule più tipiche di chi vuole avviare una start-up. Sono infatti agli sgoccioli le risorse pubbliche gestite da Invitalia, mentre si sta lavorando per evitare il blocco della misura e individuare nuove forme di finanziamento. L'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, grazie al decreto legislativo 185/2000 (autoimprenditorialità e autoimpiego), ha innescato fino a oggi oltre 4,8 miliardi di investimenti, con l'avvio di 100mila nuove iniziative imprenditoriali e la creazione di 185mila posti di lavoro, in larga parte nel Mezzogiorno.
«L'autompiego – sottolinea Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia – si caratterizza per aver intercettato un target di prioritario interesse per il Paese: donne e giovani, che rappresentano una percentuale significativa degli aspiranti beneficiari (il 44% e il 51% del totale, ndr), senza contare che per questa misura non sono richieste particolari garanzie per l'accesso ai finanziamenti. Per questo sarebbe opportuno e rilevante, da parte del Governo, destinare a questo strumento agevolativo, finalizzato alla crescita e allo sviluppo, nuove e consistenti risorse economiche».
L'anno scorso Invitalia ha ricevuto circa 9.500 domande, di cui poco meno di 3mila ammesse alle agevolazioni, che consistono in prestiti d'onore e bonus a favore di disoccupati intenzionati ad avviare un'attività autonoma sotto forma di ditta individuale e con investimenti dichiarati non superiori a 25.823 euro, quota che invece sale a oltre 129mila euro per le microimprese.
Il trend delle richieste è in calo del 18,6% rispetto al 2010, anche se da Invitalia precisano che «il 2010 è stato protagonista di un picco particolare: di fatto, l'ultimo triennio mantiene un trend di richieste costante, circa 9mila domande l'anno».
Nel 2011 sono stati impegnati 200 milioni di euro per contributi a fondo perduto, mutui a tasso agevolato e servizi di assistenza tecnica e gestionale.
Per candidarsi non bisogna aspettare l'uscita di nuovi bandi, ma le domande si presentano a sportello, compilando un apposito modulo e allegando il business plan.
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LE RICHIESTE 9.437
Le domande presentate È il numero di richieste nel 2011: circa 3mila sono state autorizzate

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