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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2012 alle ore 06:37.

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L'incontro periodico fra il Direttorio di Bankitalia, guidato dal Governatore Ignazio Visco, e i principali banchieri cade in un momento particolarmente complesso per l'economia e per gli istituti di credito italiani.
Oggi a via Nazionale il confronto sarà inevitabilmente condizionato dall'aggravarsi della situazione congiunturale e dalle conseguenze che la crisi del debito in Europa sta riversando sull'economia reale, a partire dal settore del credito. Una situazione che il presidente della Bce, Mario Draghi, ha definito ieri peggiorata: «Il quadro è «molto grave e ciò non va assolutamente nascosto» ha detto ieri di fronte al Parlamento europeo. Soprattutto perchè «negli ultimi mesi del 2011 la situazione di incertezza dei debiti sovrani, insieme con le prospettive di crescita stagnante, hanno portato a distorsioni gravi dell'economica reale». Una situazione sulla quale quest'oggi contribuirà a fare luce, per quel che riguarda l'Italia anche il bollettino economico di via Nazionale,in uscita con le nuove stime sul prodotto interno loro italiano nel 2012. I riflettori restano quindi accesi, in Europa e in Italia, sulle banche. In particolare, sull'andamento sofferto dei titoli in borsa, sulla tenuta del credito e sull'indebitamento di famiglie e imprese. Temi che vedono le banche italiane in prima linea, impegnate a mantenere un equilibrio corretto fra le esigenze di rafforzamento patrimoniale imposte dall'Eba e il necessario sostegno all'economia.

Già attraverso l'Abi, gli istituti di credito hanno espresso tutto il loro disappunto per la tempistica e le modalità della richiesta arrivata dall'autoritá europea. E anche nel confronto con il Direttorio di Via Nazionale, che sarà al completo dopo la promozione a vice direttore generale di Salvatore Rossi, metteranno l'accento sulle difficoltá e rischi che si trovano a fronteggiare, proprio a due giorni dalla deadline per la presentazione in Bankitalia dei piani per rispettare gli impegni richiesti.
Il contesto in cui operano le banche italiane è reso più difficile anche dalle ripercussioni dirette dell'andamento dello spread BTp-Bund, che inevitabilmente costringe ad alzare i tassi delle emissioni di bond facendo crescere i costi di rifinanziamento. Così come pesa il declassamento del Paese, che immediatamente avrá ripercussioni anche sui rating delle singole banche, che ormai si muovono in sintonia con il giudizio debito sovrano.

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