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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2012 alle ore 11:03.

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«Che cosa vuole fare, vuole andare a casa?» domanda con voce alterata l'ufficiale della guardia costiera al telefono al comandante Francesco Schettino, in una chiamata dell'1,46 di sabato mattina. Una telefonata drammatica. Ecco il testo di una delle telefonate sequestrate dalla Procura di Grosseto, con il comandante che si lascia scappare anche un «abbiamo abbandonato la nave», prima di ritrattare.

E quando dalla Capitaneria si dice che ci sono «già dei cadaveri», Schettino chiede «Quanti?».
E l'ufficiale: «Deve dirmelo lei!».

Alle 00,32 la prima telefonata della Capitaneria al cellulare del comandante (secondo testimoni, già in salvo sulla scogliera).

Gli viene chiesto quante persone sono ancora a bordo. Schettino risponde 2-300, cioè sostiene che sarebbero state già evacuate 4 mila persone dopo soli 40' dall'abbandono nave. Ma è una cifra che ripete più volte nel corso della telefonata.

«Ora torno sul ponte - assicura alla Capitaneria - Ero andato a poppa per capire cosa stava succedendo».

«Rimarrà solo lei?», chiede la sala operativa.

«Credo di rimanere solo io» replica Schettino.

Alle 00,42 una nuova telefonata al comandante. La sala operativa della Capitaneria chiede quante persone devono ancora essere evacuate.

Schettino risponde: «Ho chiamato la società e mi dicono che ci sono un centinaio di persone».

In realtà l'evacuazione è ancora nel pieno svolgimento, se non all'inizio. «Io sto coordinando» assicura Schettino all'ufficiale della Capitaneria. Ma pochi secondi dopo si lascia scappare prima la frase: «Non possiamo salire più a bordo perché stava appoppando». E poi: «Abbiamo abbandonato la nave».

L'ufficiale della guardia costiera, sorpreso, a quel punto chiede a gran voce, quasi gridando: «Comandante, ha abbandonato la nave?».

Il comandante ritratta: «No, no, macché abbandonato la nave».

All'1,46 la telefonata più concitata: l'ufficiale della guardia costiera dà sulla voce del comandante:

«Adesso lei va a prua, risale la biscaggina (la scala di corda delle navi, ndr) e coordina l'evacuazione. Ci dice quante persone ci sono ancora: se ci sono bambini, donne, passeggeri e il numero esatto di ciascuna di queste categorie. Vada a bordo. Cosa fa, lascia i soccorsi?».

Schettino: «No, no, sono qua, sto coordinando i soccorsi».

L'ufficiale ricomincia: «Comandante, è un ordine, ora comando io. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, vada a prua, risalga sulla nave e vada a coordinare i soccorsi. Ci sono già dei cadaveri».

Schettino: «Quanti?». L'ufficiale: «Deve dirmelo lei, che cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e ci dice che cosa si può fare, quante persone ci sono e di cos'hanno bisogno».

Schettino di nuovo assicura: «Va bene, sto andando».

Secondo la Capitaneria non risalirà più a bordo.

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