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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 16:47.

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In questa storia di mare, onore, coraggio e viltà, che ha i suoi due protagonisti nel bene e nel male, il famoso Gregorio De Falco che sprona l'ormai celeberrimo Francesco Schettino, c'è un altro personaggio che pare riscattare l'immagine dei comandanti delle navi, offuscata dal comportamento, ora oggetto di indagine giudiziaria, del comandante della Concordia naufragata venerdì scorso davanti all'Isola del Giglio. Il capitano coraggioso si chiama Roberto Bosio, 48 anni, di Ventimiglia. Ha preso il comando nel buio della notte quando la nave ha iniziato a inclinarsi. Bosio era a bordo come passeggero e comandante in seconda non in servizio: nella vita è il comandante di Costa Serena, la nave gemella della Concordia, carriera ventennale sulle navi da crociera.

Bosio avrebbe dovuto fare solo la tratta Civitavecchia-Savona, la prima tappa del viaggio. Si è invece ritrovato a comandandare i membri dell'equipaggio ammutinati, ha coordinato l'evacuazione e messo in salvo i passeggeri. È lui che ha preso il posto di comando, lasciato vacante da Francesco Schettino, accusato di abbandono della nave, naufragio e omicidio plurimo e ora ai domiciliari. «È stata la più brutta esperienza della mia vita, una tragedia, un dolore che mi porterò sempre dietro. Siamo riusciti a evitare che finisse anche peggio: il dovere di un capitano di mare. Anzi no, lascia perdere il capitano, è stato il dovere di un uomo normale. Non sono un eroe. Ho fatto il mio dovere. Io e gli altri con me. Ci siamo guardati un secondo negli occhi, e non abbiamo perso tempo».
Bosio si racconta come un uomo all''antica: «Sono della generazione per favore, buongiorno e buonasera. Sono della generazione dell'arrivederci e del grazie, del rispetto agli anziani, del chiedere permesso, di salutare con un sorriso, di amare le persone per quello che sono non per quello che hanno o mi danno».

Bosio, mamma e i due fratelli commercianti a Ventimiglia, è rimasto sull'Isola del Giglio e sta aiutando gli inquirenti a capire cosa è successo quella notte nelle ore in cui le comunicazioni erano confuse, quando la nave non era ancora inclinata e forse si sarebbero potute salvare tutti i passeggeri (attualmente i morti accertati sono 11, i dispersi 29).

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