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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2012 alle ore 19:12.

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Arriva l'ennesima sanatoria per i politici che hanno tappezzato le città con i loro manifesti. Le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera hanno approvato l'emendamento al decreto Milleproroghe che stabilisce una sanatoria per le affissioni abusive dei manifesti dei partiti politici. Hanno votato contro Idv e il radicale Maurizio Turco. In un periodo di sacrifici chiesti a tutti italiani l'emendamento suona offensivo.

Mille euro una tantum
Ancora una volta i partiti di ogni colore se la caveranno con mille euro una tantum. Si tratta di un emendamento proposto dai relatori - Gianclaudio Bressa del Pd e Gioacchino Alfano del Pdl - con il placet dei partiti: le uniche voce fuori dal coro sono state quelle dei Radicali del Pd e dell'Idv.

Perdonate le violazioni commesse fino al 29 febbraio 2012
Il condono, ripetutamente prorogato, "perdona" le violazioni commesse con l'affissione di manifesti elettorali abusivi fino al 29 febbraio 2012. In pratica chi ha affisso cartelloni politici fuori dagli spazi consentiti in modo ripetuto e continuato può sanare tutto pagando mille euro una tantum. Pochi soldi che pagheranno i partiti per estinguere ogni violazione «per anno e per provincia», privando le casse comunali di milioni e milioni di introiti. Secondo le stime dei Radicali, valgono almeno un miliardo e 300 milioni di euro le multe che i partiti si sono cancellate dal 1996 a oggi.

Staderini: uno sconto da 100 milioni di euro
Si tratterebbe, secondo una stima del radicale Mario Staderini, di almeno 100 milioni di euro. Secondo il consigliere radicale Marco Cappato, a Milano, per esempio, lo Stato rinuncia ai 6 milioni di euro che dovrebbero pagare i partiti: 776mila euro per Rifondazione Comunista, 745mila euro per la Lega, 387mila euro per il Pdl, 380mila per il Pd, 269mila per il Sel, 187mila per l'Idv. A questo si sommano le multe prese dai singoli candidati sindaci.

Bonino: è intollerabile
È «intollerabile», secondo la vice-presidente del Senato, Emma Bonino, «che si dichiari "mai più condoni e poi il Parlamento si accinga a decretare un salvacondotto per i partiti votando il sesto condono in dieci anni. È intollerabile che chi ha scelto il rispetto della legalità, anziché la sua sistematica violazione, subisca l'ennesima beffa. È intollerabile che i Comuni subiscano un grave ammanco dopo aver messo in bilancio le sanzioni e speso milioni di euro dei contribuenti per le rimozioni».

Borghesi (Idv): ennesimo scandalo della casta
Antonio Borghesi, vicepresidente dell'Italia dei Valori alla Camera, ha sottolineato che «questo emendamento che è abusivo, quanto o più delle
affissioni che intende condonare. Siamo di fronte all'ennesimo scandalo a carico di una casta che salva se stessa e, puntualmente, dimentica i cittadini».

Staderini e Cappato promettono azioni di disobbedienza civile
Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, e Marco Cappato, capogruppo Radicale al Comune di Milano, promettono «una serie di azioni dirette di disobbedienza civile. Già da domani alcuni militanti radicali tenteranno di affiggere «su Montecitorio quei manifesti con cui tutto l'anno gli altri partiti falsano la competizione democratica nella certezza di rimanere impuniti. Se il provvedimento non sarà fermato, preannunciamo analoghe iniziative su palazzo Madama, sede del Senato, palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio, e Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica».

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