Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2012 alle ore 17:06.

My24

Decolla davvero il project financing in Italia. Le norme varate ieri dal decreto legge creano un quadro legislativo adatto a spingere l'ingresso di capitali privati nel finanziamento, nella realizzazione e nella gestione delle infrastrutture. Dalle norme che facilitano la bancabilità del progetto alla possibilità di accorpare le diverse fasi progettuali, dal nuovissimo contratto di disponibilità al piano carceri, alla fine si è approvato praticamente tutto quello che era stato messo in cantiere da quasi un anno e che il Governo Berlusconi aveva messo nel freezer senza avere la voglia e la forza di approvarlo. Il decreto legge per lo sviluppo di giugno aveva promesso già questa rivoluzione che poi era rimasta ferma. Ora si parte.

Ci vorrà certamente qualche mese per portare a regime questo nuovo quadro ma la scintilla del decreto sarà sufficiente per avviare il nuovo motore, destinato a sostituire una larga fetta delle opere finanziate da fondi pubblici. Nel frattempo il Governo ha anche varato, tramite il Cipe, una significativa riprogrammazione che pone fine all'era delle incertezze e delle meline programmatiche.

Si ridà certezza a circa 6,2 miliardi di opere e si fanno scelte anche difficili, come quella di azzerare e definanziare il progetto del Ponte sullo Stretto, ridestinando 1,6 miliardi soprattutto ai programmi di piccole opere sul territorio. È la fine per l'opera simbolo del sogno berlusconiano in come di una strategia di concretezza, utile, in questa fase, per la crescita.

(G.Sa.)


Torna all'indice

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi