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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2012 alle ore 08:11.

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PAKISTAN
Sequestro senza rivendicazione
Non è arrivata ancora alcuna rivendicazione del rapimento di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano sequestrato giovedì sera nel Punjab pakistano insieme a un collega olandese. La Farnesina, che ha attivato l'unità di crisi, mantiene il più stretto riserbo.
UNGHERIA
Banca centrale: passo indietro
Il premier ungherese Viktor Orban (nella foto) ha fatto ieri retromarcia sull'indipendenza della Banca centrale: il Governo, ha detto, intende abbandonare il progetto di prevista fusione tra la banca e l'autorità di vigilanza dei mercati, duramente criticato da Unione europea e Fmi. Per questo Orban si è detto sicuro di poter raggiungere un accordo con le autorità Ue già la prossima settimana.
CUBA
Sciopero fame:
muore dissidente
Il dissidente cubano Wilmar Villar, 31 anni, è morto in un ospedale a Santiago di Cuba dopo uno sciopero della fame iniziato in prigione dove era rinchiuso per una condanna a quattro anni. Villar era stato arrestato il 14 novembre mentre partecipava a una protesta e, dopo aver smesso di mangiare, le sue condizioni erano peggiorate lentamente. Si tratta della seconda morte di un prigioniero politico, dopo quella di Orlando Zapata, deceduto nel febbraio del 2010 dopo un digiuno di 85 giorni.
STATI UNITI
Si è spenta
Etta James
È morta ieri a Los Angeles Etta James (nella foto), la leggenda del jazz e del blues. La cantante aveva 73 anni ed era malata di leucemia. Con lei se ne va una delle voci che hanno contribuito a scrivere la storia della musica nera. Tra i suoi successi: I'd rather go blind, Tell mama, At last.
DIPLOMAZIA
Massari inviato
del ministro Terzi
Maurizio Massari, da tre anni portavoce della Farnesina, è stato nominato dal ministro degli Esteri Giulio Terzi inviato speciale per i Paesi del Mediterraneo e le primavere arabe, «alla luce del suo ampio e variegato curriculum e della sua vasta esperienza internazionale». Nuovo portavoce del dicastero e del ministro è stato designato Giuseppe Manzo, per lunghi anni suo stretto collaboratore all'ambasciata di Washington e prima alla Rappresentanza italiana alle Nazioni Unite.

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