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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2012 alle ore 17:06.

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L'obiettivo è quello di tagliare il più possibile il sovrapprezzo di circa il 30% rispetto all'Europa sull'energia. Sovrapprezzo imposto soprattutto alle imprese che non riescono a contrattare forniture alternative sul mercato libero. Ecco allora l'apertura degli stoccaggi per le imprese concorrenti dell'Eni (più drastica, si promette, di quel che si è già fatto nell'ultimo biennio con il "decreto stoccaggi").

Ecco i nuovi criteri di calcolo per gli adeguamenti trimestrali decisi dall'Authority energia, da agganciare seppure progressivamente ai prezzi reali spot del metano in Europa (strutturalmente calanti) e non ai contratti pluriennali "take or pay" siglati dai grandi operatori (Eni in testa) con i fornitori internazionali. E verrà velocizzata la nuova riforma dei mercati dell'energia, ovvero della borsa elettrica, che avrà presto (anche se quando non si sa) una sorella gemella in una vera borsa del gas metano, con tutta probabilità con operazioni che avverranno sotto lo stesso tetto.

Nell'ultima versione del decreto sulle liberalizzazioni sopravvivono immutate le norme per la semplificazione dei permessi e delle procedure per rafforzare e modernizzare le linee elettriche nazionali e i relativi apparati di supporto. Provvedimento di grande importanza per garantire quei buoni flussi di energia, eliminando le attuali strozzature e congestioni, che possono favorire non poco al concorrenza tra gli stessi produttori di elettricità e quindi il contenimento dei costi e dei prezzi finali.



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