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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2012 alle ore 20:25.

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Il presidente croato Ivo Josipovic (Ap)Il presidente croato Ivo Josipovic (Ap)

Al referendum sull'adesione della Croazia all'Ue, su circa un quarto delle schede scrutinate i favorevoli sono in chiaro vantaggio col 67,11%. Lo ha reso la Commissione elettorale centrale. Le proiezioni dell'ong Gong, esperta nel monitoraggio delle elezioni, indicano un simile risultato: 65%. Se la tendenza sarà confermata il 1° luglio 2013 la Croazia sarà il ventottesimo Paese membro dell'Ue.

«È un gran giorno per la Croazia», aveva commentato ai giornalisti il presidente croato Ivo Josipovic dopo avere messo la scheda nell'urna a Zagabria. «Sono felice perchè presto l'Europa diventerà la mia casa», aveva aggiunto.

Gli ultimi sondaggi pubblicati in settimana
davano il «sì» in vantaggio, attestato tra il 55 e il 60%, mentre i «no» oscillano tra il 28 e il 33%. Dopo quasi sei anni di negoziati, conclusi il primo luglio del 2011, tocca ai cittadini decidere se il Paese diventerà il 28esimo Stato membro dell'Ue.

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