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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2012 alle ore 12:04.

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Navi Usa nello Stretto di Hormuz (Ap)Navi Usa nello Stretto di Hormuz (Ap)

I ministri degli Esteri dell'Unione europea, riuniti oggi a Bruxelles, hanno raggiunto un accordo su un embargo graduale delle forniture di petrolio dall'Iran. I 27 avranno tempo fino al 1 luglio per rescindere i contratti petroliferi in corso con la repubblica islamica, mentre per i contratti di nuova fornitura lo stop sarà immediato. Sono state approvate anche sanzioni contro la banca centrale iraniana.

Teheran ha più volte minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz, dal quale passa il 20% del greggio mondiale, nel caso gli Stati Uniti e l'Europa decidessero di inasprire le sanzioni contro l'Iran. L'ambasciatore americano alla Nato, Ivo Daalder, ha però esplicitamente annunciato che l'Alleanza atlantica, impedirà a tutti i costi il blocco dello stretto. Daalder ha detto esplicitamente che le navi commerciali che dovranno passare attraverso lo stretto potranno contare sull'intervento della marina statunitense, di quella ingles e di quella francese.

Intanto la portaerei americana Abraham Lincoln è passata ieri nello stretto e si trova ora nel Golfo. La portaerei, che può trasportare fino a 80 velivoli, è stata scortata da una fregata britannica e da una nave militare francese, oltre che dall'incrociatore lancia-missili USS Cape St George e due cacciatorpedinieri. Proprio la presenza di navi britanniche e francesi «sottolinea l'impegno internazionale a mantenere il diritto di passaggio nello Stretto di Hormuz, nel rispetto del diritto internazionale», ha detto un portavoce del ministero della Difesa britannico.

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