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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2012 alle ore 06:40.

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Nel giro di due mesi sono scomparse le precedenti coalizioni ed è cambiato il Governo, appoggiato da una maggioranza trasversale rispetto al passato. I Tg nazionali s'adeguano al nuovo scenario pur mantenendo le proprie caratteristiche editoriali. I dati sono quelli rilevati dall'Osservatorio di Pavia per il mese di dicembre e riguardano i Tg di prima serata.
Il governo Monti riceve una percentuale di tempo "parola", quello nel quale i soggetti politici e istituzionali si esprimono direttamente, che supera il 30% solo nel Tg de La 7. Il Governo ha una media del 22,1% nei Tg Rai mentre nei Tg di Mediaset ha percentuali sempre inferiori a quelle del Pdl. Ad esclusione del Tg3, poi, vi è sempre un notevole distacco tra Pdl e Pd, con una percentuale di tempo parola nettamente a favore del partito guidato da Angelino Alfano.
A livello di ascolto, secondo le rilevazioni Studio Frasi su Auditel, dicembre segnala il sorpasso o quasi del Tg La 7 rispetto al Tg2, che ha ancora più ascolti (2,3 contro 2,2 milioni) ma una quota di ascolto inferiore (8,8% contro l'8,9% del Tg di Mentana), pur nelle diverse collocazioni orarie. Il Tg1 mantiene la leadership (22,5% di share) sul Tg5 (20,4%), il Tg4 è quello con la minore quota sui tv accesi (5,6%).
Sono lontani i tempi del governo Berlusconi. Nel mese di giugno 2011, ad esempio, finita la par condicio elettorale, quando nessuno immaginava un governo di tecnici, il Tg1 diretto da Augusto Minzolini riservava al Governo il 41,3% del tempo parola. E il Tg4 dedicava "solo" il 92,5%, in prima serata, al Governo e ai partiti dell'ex maggioranza mentre Studio Aperto lasciava all'esecutivo "solo" il 77,3% del tempo parola (qualcuno in Autorità per le comunicazioni che legge i dati di Pavia o quelli dell'Isimm?).
Lo scenario è cambiato. Nei tre Tg Rai, il Pdl oscilla tra il 19,7 e il 21%, una "forchetta" ristretta ed è il primo partito al Tg1, ora diretto da Alberto Maccari e al Tg2. Il Tg3 privilegia il Pd, con il 24,4% del tempo parola, ma riserva al Pdl una percentuale superiore a quella del Tg2 ed è quello che dà più spazio (3,4%) ai partiti fuori dal Parlamento. La Lega Nord, all'opposizione, ritrova più spazio nei Tg Rai, con una "punta" del 7,8% al Tg2. L'Udc continua ad avere i suoi punti di forza al Tg1 (8,3%) e al Tg2 (8,5%) mentre l'Italia dei valori, al contrario, arriva all'8% al Tg3. Futuro e Libertà non arriva mai all'1% in una delle tre testate del servizio pubblico mentre Alleanza per l'Italia riceve l'1,5% del tempo parola al Tg2.
Lo scenario diventa più squilibrato con i Tg di Mediaset. Il Tg4 diretto da Emilio Fede riserva il 59,5% del tempo al Pdl e dà solo il 7,5% al governo (che rispetto a giugno non fa più notizia). Il Tg4 in cambio è, tra i Tg Mediaset, quello che concede la maggior percentuale al Pd, il 16,3% mentre Futuro e Libertà, a dicembre, non ha avuto neanche un secondo di spazio in prima persona. Al Tg5 aumenta il "peso" dell'esecutivo che raggiunge il 24,7% del tempo parola, con il Pdl primo partito al 32,6% e il Pd al 13%. L'Udc riceve dai Tg Mediaset percentuali di tempo parola inferiori ai Tg Rai così come l'Italia dei valori (lo 0,3% da Studio Aperto). Con il Tg di Italia 1, il Pdl torna al 53,6% del tempo parola complessivo, la Lega Nord è all'8,9% ma il Governo ha il 26,8% dei 14 minuti e 18 secondi riservati a partiti e istituzioni da Studio Aperto rispetto ai 57 e ai 56 minuti di Tg4 e Tg5.
Nel Tg diretto da Enrico Mentana, il Governo arriva al 30% del tempo parola e il Pdl è di gran lunga il primo partito con il 27,5% con la Lega Nord al secondo posto (11%) e il Pd che si deve accontentare del 9,2%. È chiaro che, per tutti i Tg, contano gli eventi più importanti di un mese e la Lega beneficia del fatto di essere il partito d'opposizione in Parlamento, ben più dell'Italia dei valori.
Quanto ai singoli politici presenti nei Tg, Mario Monti e Giorgio Napolitano sono ai primi due posti al Tg1 con il 18,1 e il 10,1%, con Casini che ha più tempo parola di Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani. Stessa classifica al Tg2, dove però il presidente del Senato Renato Schifani precede Bersani e Berlusconi. Al Tg3 è il presidente della Repubblica ad avere più tempo parola, seguito da Bersani, Monti, Di Pietro e Ignazio La Russa. Al Tg5 Monti, con il 20%, precede Berlusconi (14,1%) e Bersani (4,3%). Al Tg4, Maurizio Gasparri (16,8%) precede di poco Berlusconi (15,4%) mentre la radicale Rita Bernardini è al terzo posto. A Studio Aperto Berlusconi torna ai fasti del passato, con il 42,4% del tempo parola rispetto al 15,9% di Monti e all'8,9% di Flavio Tosi, sindaco di Verona.
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