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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2012 alle ore 15:57.

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Stop all'aumento dei contributi per gli autonomi e incremento delle accise sulle sigarette. Viene inoltre cancellata la proroga della sanatoria per i cartelloni elettorali abusivi. Sono queste le novità con cui torna in aula alla Camera il Milleproroghe, dopo il ritorno all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio per la copertura della modifica alla riforma delle pensioni. Il Governo ha posto la fiducia che sarà votata domani nel primo pomeriggio. in deroga alla regola che vuole passino 24 ore fra l'apposizione e lo scrutinio. Tutti i gruppi parlamentari si sono infatti dichiarati favorevoli ad anticipare i tempi. Domani, dopo la fiducia è previsto l'esame degli ordini del giorno. Il voto finale è previsto martedì 31 gennaio. Poi il provvedimento passerà al Senato.

Sciolto il nodo della copertura della modifica alla riforma delle pensioni
È stato così sciolto il nodo della copertura degli emendamenti sulle pensioni in favore dei lavoratori esodati e precoci. La nuova formulazione dell'emendamento approvata dalle commissioni prevede la copertura attraverso la variazione dei prezzi di vendita dei tabacchi lavorati. La precedente versione, contenuta nel testo che era approdato in Aula, prevedeva invece che la copertura arrivasse dall'aumento delle aliquote previdenziali per i lavoratori autonomi.

Cambia la norma sugli esodati: ristretta la platea
Il nuovo testo restringem però, la platea dei lavoratori esodati interessati, di quelli cioè che avevano accettato di lasciare l'azienda in crisi pensando di poter andare in pensione entro pochi mesi, mentre la riforma previdenziale li lascia ora senza pensione e senza lavoro. La scorsa settimana avevano approvato un emendamento secondo cui avrebbero beneficiato delle vecchie regole i lavoratori che avevano sottoscritto un accordo per uscire dall'azienda prima del varo del decreto, cioè il 4 dicembre scorso, anche se poi si sono dimessi successivamente o stanno per dimettersi. La nuova versione prevede invece che potranno ricorrere alle vecchie norme previdenziali solo i lavoratori effettivamente usciti dalle proprie aziende entro il 31 dicembre scorso.

Baretta (Pd): il problema degli esodati andrà risolto al Senato
«Al Senato bisognerà trovare una soluzione per tutti i lavoratori esodati». A dirlo il capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Pier Paolo Baretta, secondo il quale il testo del decreto milleproroghe nella parte che riguarda le pensioni è un passo in avanti rispetto alla manovra «salva-Italia», ma passi indietro sono invece stati fatti rispetto all'emendamento precedentemente approvato dalle commissioni. Ora sono salvi solamente coloro che hanno risolto il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011. Rimane inoltre da affrontare un nodo interpretativo, spiega l'onorevole del Pd, quello relativo al quesito se debba fare fede la data di stipula dell'accordo per l'esodo o la cessazione effettiva dell'attività lavorativa. «Per me - dice Baretta - è senza dubbio valida la prima ipotesi».

Ghizzoni (Pd): non c'è risposta al comparto scuola
La capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni ha sottolineato che nel testo uscito dalla commissione «purtroppo non c'è risposta al problema delle pensioni del personale del comparto scuola. Solleveremo in aula il tema perché alla scuola e al suo personale va riconosciuta una particolare specificità anche in ordine alle pensioni. In particolare, auspichiamo che il governo comprenda la necessità di far slittare al 31 agosto del 2012 il termine per acquisire i requisiti per accedere alla pensioni con le norme previgenti alla riforma Fornero».

Stop all'ennesima sanatoria sui manifesti politici abusivi
Dal Governo, poi, è giunto uno stop all'ennesima sanatoria per i manifesti politici abusivi introdotta da un emendamento nel decreto Milleproroghe la scorsa settimana. Una notizia giudicata «molto positiva» dai radicali Mario Staderini e Marco Cappato. «Ora - sottolineano - c'è da vigilare contro gli immancabili colpi di coda dei partiti, e, se necessario, mettere la fiducia su un'iniziativa che non può che portare credibilità e consenso a questo governo».

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