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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 10:06.

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Arriva la banca dati dei contratti pubblici
Con il decreto sulle semplificazioni il Governo Monti interviene con alcuni, importanti, ritocchi sulla gestione di tutte le gare di appalto di lavori, servizi e forniture, un settore che nel 2010 valeva 102 miliardi di euro annui, pari all'8% del Pil ed occupava quasi 1,5 milioni di persone.
Era attesa da tempo e dà subito sollievo alle imprese la gradazione delle sanzioni legate all'esclusione dalle gare. Oggi infatti si rischia di rimanere fuori dal mercato per un anno persino per infrazioni minori: una multa non pagata, un ritardo nei versamenti contributivi o fiscali fanno scattare l'esclusione senza appello, che di fatto equivale alla morte dell'impresa.
Ora invece la sanzione sarà da subito graduale fino a un massimo di un anno e sarà l'Autorità dei contratti pubblici a decidere, caso per caso. Per i fornitori della Pa si tratta di una misura che dà immediato sollievo. Altrettanto importante ma differita al prossimo anno la partenza della Banca dati dei contratti pubblici: sgraverà le imprese dall'onere di procurarsi documenti e certificati a testimonianza dei propri requisiti e permetterà alle stazioni appaltanti controlli in tempo reale. Il risparmio stimato per le Pmi, in termini di minor burocrazia è pari a 1,3 miliardi l'anno.

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