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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 10:07.

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I Comuni gestiranno la nuova carta
Saranno i Comuni a gestire la sperimentazione della nuova «social card», la carta acquisti destinata alle famiglie in disagio economico, che il Dl semplificazioni prevede di affiancare alla "vecchia" carta acquisti nata nel 2008, e che continuerà e essere distribuita.
La sperimentazione potrà contare su risorse per 50 milioni di euro, durerà un anno, e riguarderà i Comuni con più di 250mila abitanti. La nuova carta acquisti sarà distribuita anche agli stranieri, comunitari e lungo soggiornanti. I Comuni coinvolti dovranno identificare i beneficiari, in base ai criteri stabiliti nel decreto attuativo delle nuove norme, che dovrà essere messo a punto dai ministeri del Lavoro e dell'Economia entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del Dl. A fare da intermediari nella distribuzione della carta acquisti non saranno dunque gli «enti caritativi», come prevedeva la legge 10/2011. Gli enti del terzo settore potranno comunque essere coinvolti nella presa in carico delle persone in stato di povertà, mirata all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale. L'importo accreditato sulla singola carta acquisti non sarà uguale per tutti i beneficiari ma sarà differenziato «in funzione del nucleo familiare e del costo della vita nei comuni coinvolti dalla sperimentazione».

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