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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2012 alle ore 06:36.

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Tra i 30 e i 50 miliardi di euro. A tanto ammonta il debito della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese italiane, al netto dei pagamenti dovuti dalle Asl e dalle aziende ospedaliere ai rispettivi fornitori. Infatti è il sistema sanitario a pesare in maggior misura sugli arretrati pubblici.
Nei primi nove mesi del 2011, le sole Asl hanno superato la quota dei 40 miliardi: il 50% circa dei 70-90 miliardi in cui si stima ammontare il debito della Pa verso le aziende.
Una cifra enorme, soprattutto se si pensa che in tutta Europa i crediti arretrati vantati dalle imprese ammontano a 180 miliardi circa. L'Italia, in altre parole, genera da sola la metà dell'insoluto europeo. Il debito (che corrisponde a sei punti del Pil nazionale) si è andato accumulando negli anni a causa dei crescenti ritardi nei pagamenti pubblici alle imprese fornitrici di beni e servizi.
In Germania chi lavora per la pubblica amministrazione si vede saldare il dovuto dopo una media di 35 giorni. Nel Regno Unito si sale a 47 giorni e in Francia si arriva a 64, ma nessuno Stato è confrontabile con l'Italia in termini di ritardo nei pagamenti: i bonifici pubblici impiegano ben 180 giorni per essere versati, secondo stime della Cgia Mestre.
Alle piccole imprese va un po' meglio, forse perché i singoli importi sono più contenuti. Secondo una recente indagine effettuata da Fondazione Impresa su un campione di mille imprese, le realtà con meno di 200 addetti riescono a riscuotere i pagamenti in "soli" 120 giorni. Un problema diffuso, perché il 13,1% delle piccole imprese intrattiene rapporti commerciali con la Pa. Per confronto, i clienti privati impiegano in media 86,5 giorni per pagare: un mese e mezzo in meno degli enti pubblici.
La recessione ha accentuato i ritardi: nel secondo semestre dell'anno scorso, il tempo di pagamento della Pa si è allungato di quasi un mese.
Tra le aziende che vedono i maggiori ritardi figurano quelle dell'artigianato, per le quali occorrono 125,2 giorni, e dei servizi, che aspettano 119,8 giorni prima di incassare il dovuto. Per il settore commerciale si parla invece di 85,4 giorni, il tempo minore in assoluto.
Nelle transazioni commerciali tra soggetti privati, le imprese artigiane soffrono di più (117,5 giorni); subito a seguire la piccola impresa manifatturiera (102,3 giorni), i servizi (72,5 giorni) e il commercio (36,3 giorni). La crisi si è fatta sentire anche in questo caso e nel secondo semestre dell'anno i tempi medi di attesa sono aumentati di 32,7 giorni: più che per i pagamenti pubblici.
La situazione, invece, degenera se si guarda alle Asl, che possono arrivare ad accumulare ritardi anche di 925 giorni, due anni e mezzo, come accade in Calabria; o di 800 giorni circa, come nel caso del Molise e della Campania. Il record negativo spetta alle aziende sanitarie di Napoli, con un iperbolico periodo di attesa di quattro anni e mezzo, mentre la media del Sistema sanitario nazionale è di 299 giorni.
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I numeri
DEBITI SENZA LA SANITÀ
A tanto ammonta il debito della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese italiane, al netto dei pagamenti dovuti dalle Asl e dalle aziende ospedaliere ai rispettivi fornitori
TEMPI LUNGHI
In Italia chi lavora per la pubblica amministrazione si vede saldare il dovuto dopo una media di 180 giorni: è il dato peggiore in Europa, mentre in Germania ne bastano appena 35

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