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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2012 alle ore 15:27.

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Fornero: la disoccupazione è la mia prima preoccupazione. E sulle pensioni non si può tornare indietroFornero: la disoccupazione è la mia prima preoccupazione. E sulle pensioni non si può tornare indietro

La disoccupazione «è la mia principale preoccupazione»: lo afferma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a margine di una audizione alla Camera. «Vorrei che la gente lavorasse. La riforma del mercato del lavoro - aggiunge - la pensiamo per aumentare l'occupazione».
«I giovani e le donne hanno poco lavoro. Noi ci impegniamo nella direzione» di aumentare l'occupazione, sottolinea Fornero. E a proposito dell'Europa e del team proposto dalla Commissione Ue per aiutare ad arginare la disoccupazione dice: «Vuole collaborare con noi», non c'è alcun «commissariamento. È collaborazione».

Oggi è stato reso noto che giovedì alle 10.30 si terrà un nuovo incontro a Palazzo Chigi fra governo e parti sociali per discutere della riforma del lavoro. «Noi lavoriamo perché ci sia un bel dialogo», ha detto Fornero, che taglia corto sui "paletti" dei sindacati sulla riforma del mercato del lavoro. «Lo vedremo giovedì, non è il caso di fare congetture oggi su ciò che sarà dopodomani», spiega lasciando Montecitorio.

Non si può tornare indietro sulla riforma delle pensioni
Fermezza sulla riforma delle pensioni, sulla quale «tornare indietro é pericolosissimo e questo ministro non è disposto a tornare indietro», ha sottolineato Fornero, che considera la riforma delle pensioni «un dato acquisito» e un elemento di «credito alla volontà italiana di cambiare sul serio». La riforma della pensioni, ha sottolineato il ministro nel corso dell'audizione «è intervenuta su una situazione che non era semplicemente di crisi, ma di vera emergenza finanziaria. L'intervento è duro ma non credo che si possa riaprire questa partita». Secondo Fornero, «le richieste che arrivano sul mio tavolo in questi giorni sono tutte richieste che non hanno a che fare con il sistema pensionistico ma con gli ammortizzatori sociali e vanno incontro a quello che si vuole fare con la riforma degli ammortizzatori sociali. Mi si chiede cosa fanno abbiamo i lavoratori che sono andati in mobilità. Abbiamo cercato di salvarne alcuni non possiamo riaprire la partita, graverebbero di nuovo sul sistema previdenziale».

Spero in una riforma degli ammortizzatori sociali. E' necessaria la formazione continua
Sul fronte della riforma degli ammortizzatori sociali, «spero che possa essere un risultato della riforma più ampia del lavoro», ha detto Fornero: «Tutti - ha spiegato parlando delle assicurazioni sociali - andiamo incontro al rischio di perdere un lavoro, al rischio di avere un lavoro episodico, al rischio di avere un lavoro mal remunerato. La società deve attrezzarsi non solo con trasferimenti» ma anche «con disegni di distribuzione del rischio, cosicché i soggetti sui cui grava il rischio possano avere un giusto, equo indennizzo». Dietro tutto ciò, ha sottolineato Fornero, c'è sia la riforma delle pensioni, sia la riforma degli ammortizzatori sociali. Il lavoro, secondo il ministro, «dovrebbe essere una caratteristica di tutte le persone adulte» che «dopo il periodo scolastico dovrebbero lavorare.
L'accesso al lavoro si affronta soprattutto con l'istruzione, principale parificatore delle opportunità».
Occorre anche una «formazione continua» per i lavoratori «rispetto alle situazioni che possono capitare. Tutti possono perdere il posto di lavoro perché l'impresa per la quale si lavorava, per questioni economiche, non c'è più. Dobbiamo dare una chance - ha concluso - a chi perde il lavoro. Questa è anche parità di opportunità nella vita lavorativa».

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