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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2012 alle ore 08:45.

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Banche e assicurazioni innanzitutto, ma anche farmacie e professioni. Potrebbe partire da questi settori il pacchetto di emendamenti che accompagnerà il cammino in Senato del decreto legge per «la concorrenza, le infrastrutture e la competitività» che inizia dalla commissione Industria.

Si parte oggi con l'illustrazione del provvedimento da parte dei due relatori, Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), e con l'avvio della discussione generale. Domani invece prenderà il via una lunga sequenza di audizioni che vedrà coinvolte categorie, associazioni imprenditoriali, istituzioni economiche ma anche i consumatori. Subito in calendario l'audizione del vicedirettore generale di Banca d'Italia, Salvatore Rossi, e quella dei rappresentanti di Upi (Unione Province) e Anci (associazione Comuni). Giovedì saranno ascoltati dalla commissione il Forum nazionale dei giovani, l'Autorità per l'energia e l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, Confindustria e Rete Imprese Italia. Venerdì toccherà alle associazioni dei consumatori, seguite da Ania, Isvap, Abi, Conferenza delle Regioni, Federfarma, associazione delle parafarmacie, Unione petrolifera, Assopetroli e Federazione gestori carburanti.

La possibilità di essere ascoltati in commissione ha contribuito, insieme alla convocazione al ministero della Salute, alla decisione di Federfarma di differire lo sciopero indetto per domani contro le misure del decreto "cresci-Italia". Il rinvio – spiega la federazione dei titolari di farmacia – «tiene conto responsabilmente di alcuni segnali di attenzione nei confronti delle richieste avanzate da Federfarma per rendere sostenibile l'impatto del decreto sul servizio farmaceutico». L'incontro con il ministro della Salute Renato Balduzzi è in programma per domani.

Oltre all'Industria anche altre nove delle 14 Commissioni permanenti lavoreranno al decreto per il parere sulla parte del provvedimento riguardante le misure di loro competenza. Sono attesi, ad esempio, i pareri della Commissione giustizia per la parte sulle professioni e della Sanità per la parte sui farmaci.

In Parlamento sono pronti a presentare corposi emendamenti sia Pdl sia Pd e Terzo Polo. «Pensiamo – ha commentato ieri il segretario del Pdl Angelino Alfano - che le liberalizzazioni andranno rafforzate e irrobustite. Quindi siamo per aggiungere e lo faremo in Parlamento con una nostra iniziativa evidente». Per il presidente della commissione Industria del Senato, Cesare Cursi, «un decreto che punta a intervenire ad ampio raggio sulle liberalizzazioni non può limitarsi a interventi incisivi su taxi, farmaci o edicole. Non si può prescindere da correzioni anche su banche e assicurazioni, ad esempio trovando dei meccanismi per facilitare l'accesso al credito delle imprese».

Un altro fronte caldo in vista dell'iter parlamentare resta quello delle professioni. Sugli avvocati, in particolare, ha acceso un faro il Pd: «La sostituzione del regime tariffario con quello puramente contrattuale – secondo Mario Cavallaro, componente della commissione Giustizia della Camera – merita un approfondimento e una messa a punto e l'inizio di un confronto ed un dialogo con la categoria». Prosegue intanto la polemica delle aziende dell'Anie-Gifi, produttrici di energia fotovoltaica, contro la misura del decreto che elimina il beneficio della tariffa incentivante per gli impianti collocati sui terreni agricoli.

A commentare il combinato disposto del decreto liberalizzazioni e di quello semplificazioni è stato ieri anche l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti. «Non credo al dogma della concorrenza come valore in sé – sottolinea –. In un Paese come l'Italia credo che le liberalizzazioni siano importanti, ma credo che sia molto importante il problema della libertà. Noi abbiamo troppa burocrazia amministrativa e politica che ci blocca tutto».

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