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Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2012 alle ore 16:58.

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«Una frase come quella, presa fuori dal contesto, può prestarsi a un equivoco». Mario Monti coglie l'occasione del videoforum con Repubblica.it per «chiarire il mio pensiero» a proposito della sua battuta sulla "monotonia" del posto fisso. Per cui si dice «dispiaciuto». «Se intendiamo per "fisso" un posto che ha una stabilità e tutele, certo è un valore positivo. La mia frase serviva - dice il presidente del Consiglio - che i giovani devono abituarsi all'idea di non avere un posto fisso per tutta la vita, come capitava alla mia generazione o a quelle precedenti, un posto stabile presso un unico datore di lavoro o con la stessa sede per tutta la vita o quasi».

Meglio invece «abituarsi a cambiare spesso luogo o tipo di lavoro e Paese. Questo - sottolinea - non è da guardare con spavento, come una cosa negativa. Gli italiani e i giovani - sottolinea - hanno in genere troppa diffidenza verso la mobilità e il cambiamento».

L'obiettivo del governo, ribadice Monti, è creare lavoro per i giovani, magari guardando alla situazione della Danimarca, dove c'è «la tutela del singolo lavoratore» e ci sono anche «una serie di ammortizzatori sociali e reti protezioni per lui non per il posto». Soprattutto, «c'è la possibilità di riaddestramento professionale che gli consentono di non vedere come un buio senza spiraglio di luce la perdita di quel particolare posto di lavoro». Per fare questo «servono tante cose che cerchiamo di mettere in atto».

La riforma del lavoro: entro marzo la definizione. L'articolo 18 così com'è scoraggia gli investimenti
«Stiamo vedendo al tavolo sulla riforma del lavoro come si può contemperare la garanzia del rispetto di certi diritti del singolo lavoratore con forme che non scoraggino le imprese dall'assumere maggiormente e dobbiamo anche compararci con il piano internazionale», ha detto poi il presidente del Consiglio a proposito dell'articolo 18. «Ma per come viene applicato in Italia, sconsiglio investimenti di capitali stranieri ma anche italiani in Italia», dice Monti.
«Bisogna dare meno tutele a chi oggi ne ha troppe ed è quasi blindato nella sua cittadella, e darne di più a chi è in forme estreme di precariato o è fuori dal mercato del lavoro. Non so dire adesso se entro la fine di marzo, che è la scadenza che ci siamo dati» per i primi provvedimenti sul mercato del lavoro, «sia essenziale la modifica dell'articolo 18 o no, perchè» la riforma del mercato del lavoro «è un mosaico fatto di tante tessere, ma non sarebbe utile precludersi da una parte e dall'altra» le diverse strade, «ogni tessera del mosaico deve essere considerata», ha concluso Monti sul tema del lavoro.

Lo spread non dev'essere metro per giudicare i governi
Parlando poi dello spread, Monti ha ribadito la fiducia nel suo calo, ma ha anche sottolineato come sia diventato «un metro per valutare i governi, a volte in modo un po' eccessivo: credo si sia esagerato ad usare lo spread nei confronti del mio predecessore e si esagera quando scende per commentare il lavoro del successore...», ha detto Monti riferendosi a Silvio Berlusconi.

Le banche italiane comprino più Bot. Forse è la volta buona per introdurre la Tobin tax
Sul capitolo finanze, Monti ha suggerito alle banche italiane di comprare più Bot, «perché effettivamente ne comprano abbastanza pochi». E comunque, il suo Governo «non ha particolari riguardi per i settori bancario e finanziario». Monti ha anche detto di confidare che questa possa essere «la volta buona» per introdurre la Tobin Tax, «perché la dimensione delle transazioni finanziarie è diventata di importo così ingente che viene avvertita da più parti da chiamare il sistema finanziario, che oltre a tanti beni ha causato tanti guai, a contribuire al risanamento».

L'Ici per la Chiesa: «Siamo avanti nell'approfondimento»
Infine, Monti ha dato una risposta a chi chiedeva al governo di intervenire con l'Ic per gli immobili commerciali di proprietà della Chiesa: è un «punto importante» ed è «un tema che stiamo approfondendo e siamo piuttosto avanti nell'approfondimento».

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