Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2012 alle ore 08:12.

My24


ROMA
Finiscono all'attenzione della Procura di Roma le relazioni contabili con cui, la scorsa estate, il collegio dei revisori (10 giugno) e il Comitato di Tesoreria (21 giugno) della Margherita hanno dato il via libera all`approvazione del rendiconto 2010 e del bilancio preventivo 2011. Domani i documenti in questione, insieme ai bilanci dei Dl relativi al periodo in cui Luigi Lusi è stato tesoriere, saranno consegnati ai pm dal Nucleo tributario delle Fiamme Gialle, guidato da Virginio Pomponi. Il procuratore aggiunto, Alberto Caperna, e il pm Stefano Pesci, che indagano Lusi per l'appropriazione indebita di 13 milioni del partito, intendono verificare eventuali responsabilità e collusioni da parte di chi doveva vigilare sulla gestione dei fondi e da parte degli ex vertici Dl. Per questo hanno convocato come testi alcuni dei protagonisti dell'Assemblea federale che il 20 giugno 2011 ha approvato il rendiconto 2010 della Margherita. Venerdì Arturo Parisi ha confermato ai Pm i sospetti sulla gestione finanziaria e i dubbi sulla regolarità delle votazioni. «Luciano Neri – ha detto – espresse voto contrario, come mai il rendiconto risulta licenziato all'unanimità?». Mentre Neri sarà presto chiamato a testimoniare, insieme a Pierluigi Castagnetti, Enzo Carra e Renzo Lusetti, sul caso interviene il senatore Enzo Bianco, presidente dell'Assemblea federale dei Dl: il 20 giugno «nessuno sollevò dubbi di opacità del bilancio, né i revisori dei conti, né i componenti l'Assemblea. Poiché alcuni lamentarono di non avere potuto visionare tempestivamente la bozza, la seduta fu sospesa per consentire l'esame richiesto. Il bilancio fu poi approvato all'unanimità. Al momento del voto Neri era assente».
Lusi sarà presto chiamato a fornire chiarimenti anche su questo. Tra le domande che gli saranno poste c'è quella sulle eventuali coperture nel partito. C'era qualcuno interessato a chiudere un occhio su quanto faceva perché beneficiava, in qualche modo, dei fondi da lui gestiti? A seconda della risposta l'inchiesta potrebbe diventare una vera valanga politico-giudiziaria. Intanto tarda ad arrivare l'accordo sulla restituzione dei fondi alla Margherita e i Pm potrebbero decidere di sequestrare gli immobili e le aziende in cui Lusi ha investito i 13 milioni.
Sulla vicenda interviene Walter Veltroni. «I partiti – ha detto – devono avere meno soldi, soprattutto quelli che non esistono più». Suggestivo il commento dell'ex sottosegretario del governo Berlusconi, Riccardo Villari: «Gli ex Dl stanno tutti zitti perché sono tutti colpevoli. Lusi fa il capro espiatorio». E in una lettera al Corriere della Sera il tesoriere dei democratici, Antonio Misiani, annuncia che il Pd formalizzerà a breve una legge per sottoporre la contabilità dei partiti alla Corte dei Conti, con «un'apposita sezione, incaricata di controllare i bilanci e i rendiconti delle spese elettorali, prevedendo lo stop di rimborsi e provvidenze nel caso di controlli con esito negativo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
EX TESORIERE DL
L'inchiesta
Ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi (foto), è indagato dalla Procura di Roma per l'appropriazione indebita di 13 milioni del partito. I Pm romani intendono verificare eventuali responsabilità e collusioni da parte di chi doveva vigilare sulla gestione dei fondi e da parte degli ex vertici Dl

Shopping24

Dai nostri archivi