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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2012 alle ore 12:38.

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Non è detta l'ultima parola. Qualcuno può vincere la Coppa del mondo al posto del croato Ivica Kostelic. Così, almeno, sperano gli avversari. Che sono tanti: dopo il tris di gare a Chamonix, il detentore della sfera di cristallo continua a comandare la classifica generale, ma non è riuscito a mollare lo schiaffo decisivo alle ambizioni degli inseguitori.

L'anno scorso, di questi tempi, Kostelic aveva già ipotecato il trionfo finale; ora i giochi sono più aperti. Certo resta il favorito, l'atleta più in forma, concentrato, polivalente.
Viaggia con 941 punti (595 conquistati in slalom dove regna incontrastato) ma c'è ancora un mese e mezzo di Circo bianco tutto da domare. Nella supercombinata domenicale di Chamonix si è dovuto accontentare del settimo posto. L'austriaco Marcel Hirscher è il più vicino in classifica con 825 punti, disputando solo slalom e gigante; sarà sufficiente per infastidire fino all'ultimo il trentaduenne croato? Le prossime gare saranno di nuovo veloci, al debutto sulle piste di Sochi, teatro delle Olimpiadi invernali del 2014. Per i pali stretti bisognerà aspettare Bansko in Bulgaria a metà febbraio.

Poi ci sono gli svizzeri. C'è l'astro nascente della discesa libera, Beat Feuz, che all'alba dei suoi venticinque anni ha tutte le intenzioni di diventare il successore di Didier Cuche. A 37 anni, Cuche appenderà gli sci al chiodo a fine stagione; da quando ha annunciato il ritiro un paio di settimane fa a Kitzbuhel, ha pensato bene di vincere due libere di fila (Kitz e Garmisch), finendo terzo e poi settimo a Chamonix. Così è sempre lui il leader della classifica di specialità con 473 lunghezze, mentre per la sfera di cristallo dovrebbe recuperarne 302 a Kostelic. L'impresa pare improba; Feuz potrebbe avere qualche possibilità in più, trovandosi al terzo posto della graduatoria generale con quasi 150 punti di distacco dal croato.

E Mazinga Svindal? E Bode Miller? Finora troppo scostanti per ambire al vertice, dovranno davvero cambiare marcia (e gufare qualche errore a Kostelic) se vorranno quantomeno impensierire il capoclassifica. Degli azzurri non c'è traccia, tranne che in alcuni podi di giornata. Cristian Deville in slalom è stato il più costante; purtroppo a Chamonix la pattuglia dei velocisti s'è inchiodata nei tratti scorrevoli, sognando piste più tecniche e ghiacciate (ma quest'anno non si è vinto nemmeno lì). Ci consola solo il terzo posto di Christof Innerhofer a Wengen a metà gennaio.

In campo femminile, invece, c'è poco da sbizzarrirsi con i pronostici. Lindsey Vonn, 1350 punti; Tina Maze, seconda, 868. L'americana potrebbe quasi smettere di gareggiare per questa stagione. Intanto ha festeggiato sabato scorso la cinquantesima vittoria in Coppa del mondo, conquistando la libera di Garmisch. Ecco quindi un valido motivo per non abbassare la guardia, inseguendo il record di Annemarie Moser-Pröll a quota 62; prima della Vonn, però, c'è anche Vreni Schneider con 55 successi in carriera.

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