Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2012 alle ore 17:10.

My24

La Guardia di Finanza, su delega dei pm che indagano sulla vicenda dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, accusato di essersi appropriato di 13 milioni di euro appartenuti al partito ormai disciolto, è stata bloccata al Senato, dove le fiamme gialle si erano recate per acquisire parte della documentazione bancaria legata ai conti dei Dl.

Schifani blocca la Gdf e scrive alla Giunta delle elezioni
Al "permesso" chiesto dai finanzieri, infatti, il presidente del Senato, Renato Schifani, ha dovuto opporre, ai sensi del regolamento della Camera Alta, un rifiuto, riservandosi di interpellare la Giunta delle Elezioni e delle Immunità. Siccome non c'è mai stato un precedente in merito, secondo quanto si apprende da fonti della Giunta, il presidente del Senato ha scritto una lettera al presidente Marco Follini, per chiedere lumi in proposito.

Il nodo nel mandato delle fiamme gialle
La Guardia di finanza si sarebbe infatti presentata a Palazzo Madama per acquisire i conti e gli estratti conto del senatore Lusi ma senza riuscire a portare a termine l'operazione. Sarebbe stato fatto presente ai finanzieri che occorre rispettare una specifica procedura che comporta anche l'intervento della presidenza del Senato. Il mandato dei finanzieri non conteneva la richiesta di accedere negli ambienti di Palazzo Madama, protetti dalle guarentigie parlamentari.

Capaldo: Procura di Roma non ha disposto intervento in Senato
«La Procura di Roma non ha disposto l'esecuzione dell'atto all'interno del Senato e, pertanto, non ha formulato alcuna richiesta di esecuzione del provvedimento al presidente del Senato». Così si legge in una nota del procuratore della Repubblica di Roma, l'aggiunto Giancarlo Capaldo, rispetto all'attività che era stata disposta nell'ambito dell'inchiesta in cui è indagato per appropriazione indebita il senatore Luigi Lusi.

In merito al provvedimento firmato materialmente ieri si sottolinea: «La Procura della Repubblica ha disposto l'acquisizione di documentazione bancaria presso la Bnl relativa al conto corrente intestato a Democrazia è Libertà - si ribadisce - Nel darvi esecuzione, la polizia giudiziaria delegata prendeva contatto preliminare con il responsabile dell'ufficio questura del Senato, informandone successivamente i titolari del procedimento che, appresa la notizia, disponevano l'immediata sospensione delle attività».
In ultimo si sottolinea: «La Procura di Roma attribuisce la massima importanza alla leale collaborazione istituzionale e ribadisce, anche in questa occasione, il consueto, doveroso rispetto per le prerogative parlamentari per tutte le procedure intese a tutelarle».

Follini: opereremo all'insegna della massima trasparenza
La Giunta, su sollecitazione di Schifani, si è quindi riunita e al termine della riunione Follini ha detto ai giornalisti che «la Giunta non può pronunciarsi su un caso astratto, ma risponde sul merito della documentazione presentata». Il presidente della Giunta ha confermato di «aver ricevuto una lettera da parte del presidente del Senato» al quale risponderà chiarendo che l'organismo «si mette in moto sulla base di documenti ufficiali, atti, richieste». «Quando ci saranno, la Giunta risponderà con assoluta tempestività e all'insegna della massima trasparenza» ha aggiunto Follini.

Sanna: il presidente del Senato ha chiesto parere teorico
«Se Schifani - spiega il capogruppo Pd in Giunta, Francesco Sanna - ci ha chiesto un parere teorico sull'eventualità che una richiesta del genere da parte della Gdf possa incidere su prerogative dei senatori tutelate dalla Costituzione, noi dovremmo rispondere che dipende dal documento concreto che ci dovrebbe essere presentato e che non abbiamo».

Senatore offre in pegno casa di Roma e villa di Genzano
Quanto agli sviluppi della vicenda che ha coinvolto il senatore, Lusi avrebbe oggi formulato una precisa proposta per garantire la restituzione parziale (circa 5milioni dei 13 sottratti al partito): un pegno sulle quote della società TTT e della Immobiliare Paradiso (a sua volta controllata dalla TTT), le società che hanno in pancia, rispettivamente, il lussuoso appartamento di via Monserrato, a Roma, e la villa di Genzano dove abita. La proposta è stata illustrata oggi dal difensore del parlamentare, l'avvocato Luca Petrucci, al Procuratore aggiunto Alberto Caperna e al legale della Margherita, Titta Madia.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi