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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2012 alle ore 09:26.

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Perché dovremmo preoccuparci della Grecia, si chiedevano gli operatori di Wall Street vedendo scendere l'S&P dell'1%, al pari degli indici dell'area euro. C'era chi, giocando sulle analogie, avanzava lo spettro del fallimento Lehman: non considerando che l'eventuale bancarotta di Atene non sarebbe una sorpresa, non troverebbe impreparato il sistema finanziario e, alla fine, provocherebbe pure perdite limitate.

Più acutamente qualche gestore di hedge fund faceva piuttosto osservare quanto rassicuranti fossero state le parole di un "falco" come Wolfgang Schaeuble a proposito del Portogallo, ben sapendo quanta poco indulgenza avesse mostrato il ministro delle finanze tedesco verso la Grecia. Se Atene può essere lasciata al proprio destino (e, forse, sarebbe il minor male per il popolo greco), Lisbona verrebbe in ogni caso salvata, è il messaggio che i mercati avrebbero dovuto tener conto.

Se non l'han fatto è probabilmente per altri motivi. Dopo un corsa del 17% per l'S&P da fine novembre e del 21% per lo Stoxx euro, una pausa ci starebbe tutta e una incipiente stanchezza era già nell'aria la scorsa settimana, come s'era avvertito su queste colonne. Tanto più che ieri gli scambi erano in netto calo in Europa e ancor più bassi del solito al Nyse. Per gli operatori europei si tratterebbe solo di qualche presa di beneficio, sia sul mercato azionario, sia su quello dei titoli di Stato. Lo stesso ragionamento vale per gli americani, tanto più che l'inatteso calo nella fiducia dei consumatori (registrato dal meno attendibile indice del Michigan) può essere servito come ulteriore pretesto per realizzare qualche plusvalenza.

L'umore sui mercati resta tuttavia positivo: a New York con gli operatori convinti di vedere l'S&P oltre i 1.400 punti a metà anno (1.340 ieri); in Europa con gli analisti fiduciosi che la risoluzione della crisi dei debiti sovrani potrebbe ridurre la relativa sottovalutazione dello Stoxx rispetto all'S&P500 che, in termini di rapporto prezzo e utili, è attorno al 20%.

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