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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2012 alle ore 06:43.

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Rischia di vedersi mettere i sigilli alla porta di casa il senatore Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita accusato di essersi appropriato di 13,5 milioni del partito.

La Procura di Roma ha chiesto il sequestro preventivo delle quote sociali della Immobiliare Paradiso e della TTT, le società usate dal senatore per acquistare con i soldi dei Dl la villa dove abita a Genzano (valore circa 3 milioni) e un prestigioso appartamento nel centro di Roma, in via Monserrato, pagato 1,9 milioni. La richiesta dei Pm, ora al vaglio del Gip, è legata allo stallo della trattativa tra l'ex tesoriere e la Margherita per la restituzione del maltolto. Lusi aveva proposto di dare indietro circa 5 milioni, fornendo come garanzia il pegno su quote delle due società. Tuttavia sia i magistrati che i legali dei Dl, che già avevano respinto al mittente, una decina di giorni fa, una prima proposta di fidejussione, hanno giudicato non soddisfacente anche la nuova garanzia. Per non correre rischi il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il Pm Stefano Pesci hanno quindi preferito chiedere il sequestro degli stessi beni che Lusi intendeva dare in pegno. Di certo la nuova mossa dei Pm, che venerdì scorso avevano già sequestrato a Lusi due conti correnti da 495mila euro, avrà ricadute anche sulla trattativa per il patteggiamento chiesto dall'ex tesoriere. Che presto sarà ascoltato di nuovo dai magistrati.

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