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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2012 alle ore 17:03.

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I prodotti del tessile-abbigliamento pakistani potranno entrare nell'Unione europea a dazio zero. Lo ha deciso il Wto, l'Organizzazione mondiale del Commercio che, venute meno le resistenze degli ultimi Paesi contrari, ha approvato la deroga (waiver) che consentirà - proprio su richiesta della stessa Commissione europea - l'import in Europa dei prodotti tessili del Pakistan.

La Commissione, 18 mesi fa, a seguito dei danni provocati da una disastrosa inondazione, aveva proposto di concedere al Pakistan, come forma di aiuto, delle concessioni sui dazi di importazione riguardanti solo i prodotti del tessile e dell'abbigliamento.

Ma secondo Sistema Moda Italia, a distanza di quasi due anni, dopo che sono già stati erogati aiuti al Pakistan per oltre 423 milioni di euro a seguito di quell'evento, «l'iniziativa europea appare completamente incomprensibile». Il Pakistan, infatti, «resta uno dei principali competitor del tessile-abbigliamento cotoniero europeo e in particolare dell'industria italiana, localizzata soprattutto in Lombardia».

Per 15 prodotti inclusi nella deroga, il Pakistan ha già quasi il 40% della quota di importazioni da Paesi extra-Ue. In alcuni casi si trova addirittura in una posizione quasi monopolistica perché la sua quota è ben sopra l'80% . E dunque, secondo Sistema Moda Italia, il Pakistan «non necessita di ulteriori aiuti per esportare in Ue. La riprova di questi dati è che la bilancia commerciale europea con il Pakistan è peggiorata in maniera consistente negli ultimi anni.»

«Se teniamo conto – commenta Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia - delle gravi difficoltà che il settore del tessile-abbigliamento italiano si trova a dover affrontare, anche per il declino dei consumi europei, oltre che per le difficoltà finanziarie e di accesso al credito, la decisione appare senza logica economica e neppure con una motivazione umanitaria. Anche perché è presa senza alcuna contropartita commerciale».

«I benefici daziari che si vorrebbero regalare al Pakistan – aggiunge Alberto Paccanelli, presidente di Euratex, l'associazione europea degli imprenditori del Tessile - abbigliamento-moda - non andrebbero a vantaggio delle popolazioni alluvionate, bensì a un gruppo di imprese estremamente competitive, alcune delle quali con fatturati superiori ai 200 milioni di euro».

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