Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2012 alle ore 08:12.

My24


ATENE. Dal nostro inviato
Il Governo Papademos, che oggi si riunisce in un Consiglio dei ministri, sta mettendo a punto una normativa sulle clausole di azioni collettive, una legge che potrebbe essere utilizzata per imporre retroattivamente le perdite (haircut) ai grandi investitori privati rappresentati dall'Iif di Charles Dallara e Jean Lemierre di Bnp Paribas, investitori che non dovessero accettare lo swap sul debito del Private sector involvement (Psi), un elemento che fa parte del secondo pacchetto di salvataggio del Paese deciso al summit Ue del 26 ottobre a Bruxelles.
Alcuni hedge fund americani infatti si sarebbero opposti allo swap "volontario" costringendo così il Governo greco di Lucas Papademos a varare le clausole di azioni collettive che imporrebbero anche a loro l'adesione allo scambio che prevede perdite del 50% del valore facciale, il pagamento diretto del 30%, forse in bond garantiti dall'Efsf, e nuove emissioni trentennali per il 70% a un tasso del 3,6%, il che equivale a una perdita complessiva del 70% del capitale investito. A differenza del caso argentino del 2001, pari a 95 miliardi di dollari di default, nel caso greco i piccoli risparmiatori, che detengono 16 miliardi circa di bond sui circa 216 in mano ai privati, non sarebbero coinvolti nello swap.
La legge sulle clausole collettive potrebbe essere varata nei prossimi giorni dal Parlamento greco. Per approvare il Psi c'è però bisogno di una maggioranza qualificata di creditori istituzionali (banche e fondi) del 75%. La clausola collettiva, scatta infatti solo al raggiungimento di questa maggioranza. Non c'è però alcun coinvolgimento dei piccoli investitori. La procedura è molto simile a quella di un concordato preventivo (previsto dall'articolo 160 della legge fallimentare italiana).
L'offerta di scambio dovrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni. Per far scattare la clausola, quindi, dicono fonti locali, si dovrà prima raggiungere la maggioranza qualificata e per la tempistica si dovranno leggere i termini dell'offerta definitiva di swap. I ministri dell'Eurozona puntano alla data del 20 febbraio per risolvere questo problema e dare il via libera al secondo piano di salvataggio.
Ieri intanto si è appreso che nei giorni scorsi 43 deputati del Pasok hanno fatto un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, per sapere se la società di consulenza Black Rock, incaricata di un'analisi contabile sullo stato del sistema bancario greco, in vista anche dello swap e della successiva ricapitalizzazione delle banche elleniche, abbia terminato il lavoro, se sia possibile rendere pubblico il rapporto stesso e se la revisione abbia compreso nella sua indagine anche i beni bancari detenuti off-shore. Se non fossero stati verificati i beni off-shore allora il rapporto sarebbe gravemente carente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi