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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2012 alle ore 06:37.

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Non si attenuano le perplessità dell'avvocatura davanti a una conciliazione che stenta a decollare e a un ministero della Giustizia che sembra sordo a qualsiasi sollecitazione di cambiamento. A incarnarle è il presidente del Cnf Guido Alpa, alla vigila dell'astensione dalle udienze che interesserà tutta la categoria, bloccando i processi l giovedì e venerdì prossimo. Tra le ragioni alla base della protesta anche la contrarietà ormai "storica" degli avvocati alla mediazione obbligatoria.

Presidente Alpa, anche dopo questi primi mesi la vostra avversione non si è certo attenuata...
Direi proprio di no. Pure l i dati del ministero testimoniano di un'efficacia limitata come filtro al contenzioso che approda in tribunale. Intanto di certo c'è che per i cittadini quest'obbligo di tentare la mediazione si traduce in un ulteriore allungamento dei tempi e in un aumento dei costi.

Ma l'allungamento è comunque contenuto e se poi alla fine non si arriva in giudizio potrebbero anche esserci risparmi. Di tempo e di denaro.
Certo, ma tutto questo solo se si può contare su mediatori di elevato livello di preparazione.

Le sembra che non sia così?
Credo che sia indispensabile una preparazione giuridica e non sono certo che tutti i conciliatori che si stanno formando ne siano in possesso. Una preparazione che è tanto più necessaria se si tiene conto di alcune tipologie di controversie soggette a mediazione. Mi riferisco soprattutto a quelle che hanno per oggetto le successioni e i diritti reali. In questi settori, dove sono in questione, per esempio, lesioni alla legittima o investimenti all'estero, le questioni tecniche sono complesse e la preparazione deve essere adeguata.

Adesso però la Corte costituzionale potrebbe darvi una mano.
Forse. Noi avevamo suggerito al ministero della Giustizia di prendere tempo sull'entrata in vigore della seconda parte della conciliazione, ma lo staff del ministro Severino è rimasto in larga parte identico a quello dell'ex guardasigilli Alfano le non ci hanno voluto ascoltare. A ldesso rischiamo di piombare in una nuova fase di incertezza in attesa di un verdetto che potrebbe cambiare le regole anche in maniera molto significativa.

Potrebbe rappresentare un buon compromesso, quello che si stava delineando con l'allora ministro della Giustizia Angelino lAlfano, che prevedeva l'obbligo di assistenza legale nel corso di tutto il procedimento di mediazione?
Potrebbe essere un buon punto di partenza. Ma poi ci vorrebbe che tutti i conciliatori possano essere solo avvocati. Una maniera per offrire maggiori garanzie ai cittadini e valorizzare il ruolo dell'avvocatura , l che da tempo si è detta disponibile ad affiancare con le sue competenze il ministero nella gestione dell'emergenza giustizia.

E se questo non fosse possibile anche per le resistenze delle altre categorie?
Allora bisogna eliminare l'obbligatorietà. E prestare una maggiore attenzione alla conciliazione facoltativa , l che , l alla luce dei dati che sono stati resi noti da poco , mi sembra stia andando bene l.

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