Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2012 alle ore 19:42.

My24

Sette milioni di euro. È la somma che la Rai e il giornalista Corrado Formigli dovranno pagare a Fiat Group Automobiles per un servizio trasmesso dalla trasmissione Annozero il 2 dicembre 2010. La condanna è stata emessa dal Tribunale civile di Torino.

Nel servizio (guarda il video) si commentavano prove comparative di tre autovetture, fra cui una Alfa Romeo MiTo, che l'azienda aveva ritenuto «fortemente denigratorie e lesive dell'immagine e dell'onorabilitá della societá, dei suoi prodotti e dei suoi dipendenti».

Lunedì il giudice torinese ha dato ragione al Lingotto, che aveva chiesto un risarcimento di 20 milioni. Assolto invece Michele Santoro perché risultato estraneo all'organizzazione del test, che metteva a confronto le prestazioni della MiTo con quelle di una Mini e una Citroen.

Le motivazioni della sentenza. Un'informazione «non veritiera e denigratoria», «incompleta e parziale» ha cagionato alla Fiat, e in particolare al sub-brand Alfa Romeo Mito, un danno patrimoniale e non patrimoniale che è stato quantificato in 7 milioni di euro. È la motivazione con la quale il giudice Maura Sabbione della 4/A sezione del Tribunale Civile di Torino ha condannato il giornalista Corrado Formigli e la Rai per il filmato, trasmesso nella puntata del 2 dicembre 2010 di "Annozero", nel quale la vettura del gruppo torinese veniva messa confronto in un test con auto di altre marche automobilistiche. È stato invece assolto il conduttore Michele Santoro, ritenuto «estraneo alla organizzazione della gara».

Il comportamento di Formigli è stato giudicato «denigratorio perché - si legge nella sentenza - scredita il valore di un'auto che è il 'simbolo di una casa automobilistica produttrice e difforme dal vero, in quanto atto a rappresentare una falsa realtà».

La posizione della Rai. Quanto alla Rai, è stata ritenuta corresponsabile «per il solo fatto di avere messo a disposizione i suoi mezzi di organizzazione e diffusione, conservando, quale datrice di lavoro, la potestà di dettare regole di comportamento e di adottare le concrete decisioni circa i modi di svolgimento della prestazione». Il danno patrimoniale è stato calcolato in 1 milione 750 mila euro, quello non patrimoniale in 5 milioni e 250 mila. Due milioni potranno essere riconosciuti alla Fiat attraverso la pubblicazione a spese dei condannati della sentenza, entro 15 giorni, sui quotidiani La Stampa, La Repubblica e Il Corriere della Sera, e, entro 45 giorni, sul periodico Quattroruote. Il giudice, infine, ha disposto la rimozione immediata del filmato dal sito di Annozero.

La soddisfazione dei legali Fiat. «Siamo molto soddisfatti». È il primo commento dell'avvocato Michele Briamonte, uno dei legali che ha assistito Fiat Group nella causa civile contro Annozero.

È una sentenza «molto importante - ha aggiunto l'avvocato Briamonte - perché per la prima volta un ente persona giuridica viene riconosciuto responsabile e condannato a risarcire, in solido con il giornalista, un altro ente persona giuridica non solo per il danno patrimoniale ma anche per quello morale cagionato da un suo dipendente».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi