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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2012 alle ore 06:39.
Tre militari italiani sono morti in un incidente stradale avvenuto ieri a una ventina di chilometri da Shindand, nell'Afghanistan occidentale, al confine con la provincia "calda" di Farah, zona ancora ad alta presenza di talebani. Secondo la ricostruzione del nostro contingente, erano a bordo di un blindato Lince «impegnato a recuperare una unità bloccata dalle condizioni meteo particolarmente avverse, quando nell'attraversare un corso d'acqua si è ribaltato intrappolando al suo interno tre dei militari dell'equipaggio, successivamente deceduti». Un quarto soldato, ricoverato in ospedale in ipotermia, non è in pericolo di morte.
Tutte le vittime erano in forza al 66esimo Reggimento Aeromobile «Trieste» di Forlì: si tratta del caporal maggiore capo Francesco Currò, 33 anni di Messina, del primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo, 29 di Palermo e del primo caporal maggiore Luca Valente, 28 anni di Gagliano del Capo (Lecce).
Numerosi i messaggi di cordoglio, a cominciare da quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha espresso i suoi sentimenti di «solidale partecipazione al dolore dei familiari dei caduti». Cordoglio è stato espresso anche dal presidente del Consiglio, Mario Monti, dai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, dal ministro della Difesa Giampaolo di Paola e da quello degli Esteri, Giulio Terzi. Per il presidente della commissione Affari esteri della Camera, Stefano Stefani, «le nuove morti nella pericolosissima missione in Afghanistan addolorano l'Italia, ma devono guidarci in una riflessione sulla durata e su come la missione viene condotta, se cioè ci siano margini per aumentare la sicurezza delle nostre truppe, se occorrono nuovi e migliori mezzi».
Con la morte di Currò, Messineo e Valente - le prime vittime italiane del 2012 - sale a 49 il numero dei caduti dall'inizio della missione Nato-Isaf: la maggior parte in seguito ad attentati e scontri a fuoco, altri coinvolti in incidenti stradali, alcuni colpiti da malore e uno morto suicida nel 2010.
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