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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 22:03.

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Vicini ma lontani. Pdl e Pd appoggiano entrambi il governo tecnico guidato da Mario Monti, ma guai a parlare di maggioranza politica. E non solo perché urne non ci sono state, ma anche perché su molti temi (riforma del lavoro compresa) le posizioni dei due maggiori partiti di centrodestra e centrosinistra restano lontane.
Eppure il sostegno comune al governo continua a destare dubbi e sospetti, e non solo nella Lega. Così fatti che in momenti diversi sarebbero magari passati inosservati oggi sono vissuti come segnali d'allarme anche da Sel.

Accade a Capena, comune che conta poco meno di 10.000 abitanti, in provincia di Roma. Nei territori della periferia succede, si sa, che le questioni politiche vadano spesso in secondo piano rispetto al richiamo pragmatico di gestione dei problemi amministrativi. E ora, a Capena c'è una giunta dove insieme governano Pdl e Pd. La guida Antonella Bernardoni, una formazione socialista alle spalle, che come indipendente era a capo (dal 2009) di una giunta composta da Pdl e Udc. Poi sono cominciati i problemi: per la definizione del piano regolatore ma anche per un possibile rimpasto di giunta, con l'Udc che chiedeva l'inserimento di assessori esterni. La spaccatura è diventata, a un certo punto, plateale con tanto di cartelloni affissi per la città nei quali i centristi denunciavano presunti mal funzionamenti della Giunta.

Ma nessuna mozione di sfiducia è arrivata per il sindaco che, data pure la difficile situazione economico-finanziaria, ha deciso di fare appello alle persone (i consiglieri comunali) presentando un programma per lo sviluppo di Capena e capire se c'erano margini per proseguire. Le trattative si sono concluse una decina di giorni fa con la composizione della nuova giunta (la presentazione ufficiale in consiglio comunale è prevista per i prossimi giorni) di cui fanno parte due assessori Pdl, due Pd e due indipendenti (uno dei quali è già stato assessore con l'Udc). «Mi sono battuta - dice Antonella Bernardoni - per un piano regolatore a misura di cittadino e non degli speculatori». Il Pd è soddisfatto, racconta il segretario cittadino Felice Torricelli, «perché nel nuovo programma di governo è stata ripresa buona parte di quello che i democratici avevano proposte nelle elezioni del 2009».

Il sindaco però di accordo tra Pdl e Pd non vuole sentir parlare. «Io sono un indipendente e anche i due assessori Pd sono stati eletti con liste civiche». All'Udc, racconta, «ho proposto un chiarimento che non è mai arrivato. Allora ho fatto un appello a tutte le forze presenti in consiglio comunale: il Pd ha raccolto il mio invito, altre formazioni che erano all'opposizione sono rimaste dove stavano».

La situazione per Capena è nuova, anche perché finora, a parte una parentesi tra il '95 e il '99, è stato sempre il centrodestra ad amministrare. Ma Sel (lo dicono il coordinatore di Roma Giancarlo Torricelli e il referente Valle del Tevere- Valle dell'Aniene Davide Santonastaso) è preoccupata e vede in quello che sta accadendo un possibile primo esperimento che un giorno potrebbe portare a un patto tra due avversari, Pdl e Pd. Gli uomini di Vendola lanciano un avvertimento ai democratici: «Un precedente come questo rischia di ledere fortemente la costruzione di un futuro centro sinistra unito».

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