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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 18:29.

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Oggi e domani avvocati in piazza contro le liberalizzazioni «inutili e controproducenti». I due giorni di sciopero dei legali sono stati proclamati sia dall'Organismo unitario dell'Avvocatura che dall'Unione dei penalisti. L'Oua, in particolare, conta di riunire a Roma duemila avvocati per una manifestazione nazionale che darà il via all'astensione contro gli ultimi interventi legislativi «sbagliati e punitivi» del Governo Monti.

Liberalizzazioni nel mirino
A non piacere è soprattutto il Dl liberalizzazioni, causa della «rottamazione della giustizia». Lo sciopero, spiega l'Oua, è un modo per esprimere l'indignazione della categoria a sostegno di una «riforma e modernizzazione della macchina giudiziaria e della professione forense». Durante l'astensione – che potrebbe causare problemi al regolare svolgimento di molti processi e portare all'occupazione "virtuale" di alcuni Tribunali - l'Oua deciderà ulteriori iniziative di protesta, nonché la partecipazione alla manifestazione unitaria di tutti i professionisti: il "Professional Day" fissato per il prossimo 1° marzo a Napoli.

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Stessi tempi – oggi e venerdì – per l'astensione dalle attivitá giudiziarie dei penalisti. La protesta indetta dall'Ucpi avrà inizio con una assemblea-dibattito indetta sempre a Roma con i rappresentanti della politica in particolare sul dl liberalizzazioni, ma «senza dimenticare gli altri temi riguardanti la giustizia».

Sciopero autogol, Giovani avvocati controcorrente
A non scioperare saranno invece gli avvocati junior che si riconoscono nell'Unione Giovani Avvocati Italiani. L'Unione in una nota bolla infatti come «inutile e controproducente» lo sciopero indetto dalle altre associazioni forensi «contro il pacchetto liberalizzazioni delle professioni incluso nel decreto "Cresci Italia"». Per loro, «dato il momento di disastro economico in cui versa l' Italia», l'astensione rappresenta «un autentico autogol». I giovani avvocati, prosegue la nota, «avrebbero volentieri scioperato per altri obiettivi, come «una diminuzione dell'invasivitá degli ordini sotto il profilo dell'eliminazione delle ingenti tasse annuali dovute localmente» o per « l'eliminazione della formazione coattiva gestita dagli ordini».

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