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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 13:43.

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È difficile che si ripeta il copione della Libia quando l'attivismo di Nicolas Sarkozy fece apparire la Francia sempre in prima fila per cacciare Muammar Gheddafi. Ma la morte dei due reporter a Homs, un francese e un'americana, scatena il presidente, impegnato nella rielezione il 22 aprile contro il socialista Francois Hollande: «Il troppo è troppo. Questo regime se ne deve andare» commenta Sarkozy «Non c'è ragione per cui i siriani non debbano avere il diritto di vivere la propria vita e scegliere liberamente il proprio destino» aggiunge.

Più cauta la reazione del premier britannico David Cameron che aprendo il question time alla Camera dei Comuni ha detto: «è promemoria disperatamente triste» dei rischi che corrono i giornalisti in zone di guerra La Colvin, 55 anni, era americana ma lavorava da anni per il Sunday Times. «Era una reporter coraggiosa e instancabile, un'ispirazione per tutte le donne nella sua professione», ha detto il leader dell'opposizione Ed Miliband. Altri toni da Mosca. La Russia si oppone all'idea di creare corridoi umanitari in Siria, cosa che non farebbe altro che «inasprire il conflitto» dice il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov, citato dall'agenzia Interfax, ribadendo tra l'altro che Mosca «non accetta qualsiasi scenario che preveda l'uso della forza»

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