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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2012 alle ore 06:37.

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BRUXELLES. Dal nostro corrispondente
La Commissione Ue prenderà atto oggi del forte deterioramento dell'economia europea, rivedendo al ribasso le sue stime di crescita per l'anno in corso. La batteria di cifre, che verrà presentata dal commissario agli affari monetari Olli Rehn, contribuirà molto probabilmente all'acceso dibattito di queste settimane in Europa sull'opportunità di concentrare gli sforzi sul risanamento dei conti pubblici.
Secondo una bozza del rapporto, circolata ieri sera a Bruxelles, la Commissione prevede per il 2012 una contrazione dell'attività economica nella zona euro dello 0,3 per cento. Il dato è peggiore della previsione pubblicata in autunno quando le autorità comunitarie si aspettavano una crescita, seppur lieve, dello 0,5% (si veda Il Sole 24 Ore dell'11 novembre). La stessa bozza parla di una contrazione economica in Italia dell'1,3 per cento rispetto a una previsione precedente del +0,1%.
Gli economisti della Commissione sono leggermente più ottimisti per quanto riguarda la Germania e la Francia. Nella Repubblica Federale, l'economia dovrebbe crescere quest'anno dello 0,6% (rispetto alla stima dello 0,8% di novembre). La Francia invece dovrebbe registrare un aumento del prodotto interno lordo dello 0,4% (rispetto alla previsione precedente dello 0,6%).
Normalmente le stime che la Commissione pubblica in febbraio riguardano solo i principali Paesi europei. Quest'anno, a causa della delicata situazione economica, Rehn ha chiesto a suoi servizi previsioni per tutti i 27 membri. Sempre secondo la bozza circolata ieri sera a Bruxelles, la Spagna registrerà una contrazione dell'economia nel 2012 dell'1% (rispetto a una crescita dello 0,7% nella stima d'autunno).
Le previsioni delle autorità comunitarie sull'Italia (-1,3%) sono negative ma migliori di quelle del Fondo monetario internazionale. In gennaio, l'Fmi ha stimato la contrazione dell'attività italiana nel 2012 al 2,2 per cento. Il dato della Commissione è invece simile a quello della Banca d'Italia che prevede una recessione dell'1,5 per cento. I recenti segnali di una stabilizzazione della congiuntura europea convincono più a Bruxelles che a Washington.
Le nuove previsioni della Commissione giungono in un momento delicatissimo. L'Unione si è data una nuova disciplina di bilancio, con il fiscal compact, ma da più parti crescono le pressioni per una politica economica più espansiva. In occasione dell'ultimo Consiglio europeo lo stesso esecutivo comunitario ha presentato linee-guida per rilanciare l'economia europea (e smorzare eventuali tensioni sociali).
b.romano@ilsole24ore.com
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