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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2012 alle ore 08:37.

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L'intesa era già stata raggiunta la scorsa settimana. Ma ora l'emendamento dei relatori al decreto liberalizzazioni che riattribuisce a Comuni e Regioni i poteri sull'attribuzione delle licenze dei taxi, depotenziando l'Authority dei trasporti, finisce nel mirino delle associazioni dei consumatori e dei sindacati.

«È un mese e mezzo che dico che il Governo non può essere forte con i deboli e debole con in forti», dice a chiare lettere il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Ancora più dure le associazioni dei consumatori aderenti a Casper (Comitato che riunisce Adoc, Codacons, Movimento di difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori): «Si tratta dell'ennesima sconfitta del governo Monti, nuovamente battuto dalla lobby dei tassisti». Secondo le quattro associazioni, l'emendamento rende di fatto inutile l'Autorità dei trasporti e riaffida ai sindaci il potere di stabilire licenze e tariffe annullando qualsiasi beneficio in favore degli utenti. «In sostanza - spiegano Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori - se passerà l'emendamento che ammorbidisce le liberalizzazioni nel settore taxi, non ci sarà alcun cambiamento rispetto alla situazione attuale: le licenze non aumenteranno, le tariffe continueranno ad essere le più alte del mondo, e lo strapotere della lobby dei tassisti aumenterà».

Anche ieri la relatrice del decreto liberalizzazioni al Senato, Simona Vicari (Pdl), ha ribadito che al 99% per cento l'accordo con il Governo sui nuovi ritocchi è stato raggiunto. L'intesa era stata confezionata già la scorsa settimana (v. Il Sole 24 Ore del 16 febbraio) ed è stata messa nero su bianco in un emendamento dei relatori, Vicari e Filippo Bubbico (Pd), che ieri pomeriggio non era stato ancora votato dalla commissione Industria di palazzo Madama. Il correttivo riaffida a Comuni e Regioni il compito di fissare, se necessario, l'incremento delle licenze taxi. Alla nascente Authority dei trasporti resterebbe solo la funzione di sviluppare analisi preventive e di fornire un parere non vincolante, che, nel caso in cui venisse disatteso, potrebbe essere impugnato al Tar. Il testo prevede che i proventi derivanti dal rilascio di nuove licenze dovranno essere «finalizzati ad adeguare compensazioni da corrispondere a coloro che sono già titolari di licenza». Viene riconosciuta maggiore libertà per la fissazione delle tariffe con una «corretta e trasparente pubblicizzazione a tutela dei consumatori».

L'emendamento abolisce poi le licenze a tempo e incentiva i taxi collettivi. Prevista inoltre la possibilità per i tassisti di esercitare l'attività anche fuori dai Comuni dove è stata rilasciata la licenza. Soddisfazione per queste novità è stata espressa dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e dall'Anci.

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