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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2012 alle ore 06:40.
Un passo avanti. Il Parlamento greco ha approvato ieri a maggioranza il disegno di legge presentato dal ministero delle Finanze Evangelos Venizelos sullo scambio dei titoli di stato della Grecia in mano ai privati (Psi). Una legge che prevede l'introduzione delle clausole di azione collettiva (Cac), una norma che obbliga retroattivamente, al raggiungimento del 66,6% di adesioni, tutti gli altri investitori ad aderire forzosamente allo swap. È una "pistola alla tempia" per tutti i bondholders che non vogliono aderire allo scambio ma che, in quel caso, potranno far scattare l'assicurazione dei Cds.
A favore del provvedimento hanno votato i parlamentari del Pasok (socialista), quelli di Nea Dimokratia (centrodestra) e Dora Bakoyiannis di Alleanza Democratica. Contro, i parlamentari del partito comunista (Kke), quelli di Syriza (l'altro partito di sinistra) e di Laos (estrema destra).
«Il «no» al Psi (Private sector involvement) - ha detto il ministro Venizelos - ci avrebbe riportato agli anni 50 e saremmo diventati come l'Albania e la Moldavia».
Il Parlamento greco ha approvato lo swap del debito con i creditori privati, che ridurrà di 107 miliardi di euro i 200 miliardi di euro dei crediti detenuti da banche e investitori privati. Il provvedimento definisce le procedure per la ristrutturazione del debito e apre la strada al Parlamento per approvare la settimana prossima le nuove misure di austerità che consentiranno ad Atene di accedere ai 130 miliardi di euro di aiuti internazionali varati da Bruxelles che si sommano ai 34 miliardi rimanenti dei 110 miliardi del primo piano del 2010, per un totale di 164 miliardi sul piatto. Una boccata di ossigeno visto che l'economia greca si contrarrà secondo la Ue del 4,4% nel 2012, dopo un calo del 6,8% del 2011.
Il Governo offrirà lo scambio a partire da oggi fino al 12 marzo, prima della scadenza del 20 marzo quando devono essere restituiti 14,5 miliardi di bond greci. Il 9 marzo però si testerà la quota di adesione per verificare l'ipotesi di far scattare le Cac, una mossa dirompente che Atene userà solo come ultima risorsa.
Gli investitori privati in possesso di 200 miliardi di euro di obbligazioni greche subiranno una perdita del 53,5% del valore nominale e una perdita reale del 73-74 per cento. Dopo l'haircut (il taglio) del 53,5% il restante 46,5% del valore del bond sarà così scambiato: il 31,5% con nuove obbligazioni greche con scadenza da 11 a 30 anni e il 15% da obbligazioni Efsf a due anni con i soldi dello sweetener, l'addolcitore da 30 miliardi.
Il contributo dell'Fmi al pacchetto di salvataggio per la Grecia, ha detto ieri Gerry Rice, direttore delle pubbliche relazioni del Fondo, sarà di «dimensioni significative», senza fornire cifre, e il Board dell'Fmi dovrebbe esaminare la proposta che il direttore generale Christine Lagarde presenterà entro la metà di marzo.
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