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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2012 alle ore 08:11.

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ROMA
Colpo di spugna all'illecito disciplinare per i professionisti che non presentano il preventivo al cliente e che non rispettano gli obblighi per la determinazione del compenso. Obbligo dei due terzi di iscritti a un Albo per chi decide di sottoscrivere il capitale di una società di professionisti, mentre ai soci senza un titolo sarà riservata solo la quota di minoranza. E ancora: ai tirocinanti sarà riconosciuto un rimborso spese concordato dopo i primi sei mesi di attività in studio, mentre il notaio per aprire una Srl «semplificata» con capitale da 1 euro firmerà gratuitamente l'atto costitutivo standard. Dopo lo stop and go dei giorni scorsi la commissione Industria del Senato mette il turbo e approva in una mattina 54 articoli del Dl liberalizzazione, per il quale la conclusione dell'esame è ora a portata di mano e potrebbe arrivare già domani. Restano solo una ventina di articoli da esaminare, compreso quello sull'Ici per la Chiesa, e per i quali si aspetta il parere della commissione Bilancio.
Ieri i senatori hanno acceso la luce verde alla costituzione di 8 nuovi tribunali di impresa, che si uniscono così alle 12 sezioni specializzate già definite esistenti, con questo criterio: uno presso i tribunali e le corti di appello con sede nel capoluogo di ogni regione dove le prime non esistono. La Lombardia, tuttavia, ne avrà due: oltre a Milano a Brescia. L'istituzione delle sezioni specializzate non comporta incremento di organico. Per il territorio compreso nella regione Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige saranno competenti rispettivamente Torino e Venezia. Novità anche per il contributo unificato per i processi di competenza dei tribunali delle imprese, che è raddoppiato.
Tornando alle misure per i professionisti, il preventivo potrà essere di massima (la versione originaria del decreto prevedeva invece che fosse in forma scritta se richiesta dal cliente) e la mancata presentazione, come detto, non costituirà illecito disciplinare. I parametri necessari per la individuazione dei compensi nel caso di prestazioni con organi giurisdizionali dovranno essere definiti entro 120 giorni. In materia di energia potrebbe cambiare il meccanismo di remunerazione della rete elettrica gestita da Terna, visto che è ora l'Authority, su richiesta dei concessionari, che «istruisce la domanda per l'individuazione dei singoli asset regolati definendo la relativa remunerazione entro 90 giorni dal ricevimento della stessa richiesta». Scompare, rispetto alla precedente versione del testo, la parte che recita: «senza alcun aumento della remunerazione complessiva del capitale e della tariffa rispetto alla regolazione in corso». Si potrebbe quindi pensare che verrà eliminato il tetto per la remunerazione della rete nazionale.
Sul fronte del commercio slittano invece di sette mesi le norme che prevedono il contratto scritto tra grande distribuzione e produttori agricoli e sulla certezza dei tempi per i pagamenti tra questi soggetti. Saranno inoltre il ministeri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo economico a definire le relative modalità di applicazione.
Restano i nodi rinviati su farmacie, taxi e Rcauto. Anche oggi ci saranno contatti tra i relatori Filippo Bubbico (Pd) e Simona Vicari (Pdl) e governo per trovare la quadra. Sulle farmacie, in particolare, si ragiona sulla possibilità di elevare il quorum dei residenti per l'apertura di un nuovo esercizio da 3mila a 3.300-3.500 (soglia valida anche per le parafarmacie che vale il 10% in meno di nuove aperture) mentre un cambiamento dell'ultima ora sotto forma di sub-emendamento dovrebbe arrivare anche per il delicato capitolo taxi: l'Authority dei trasporti avrà potere sostitutivo rispetto ai Comuni che nella definizione di tariffe e licenze si discostassero in modo eccessivo dal parere del garante. Resta aperta anche la questione degli agenti Rc auto: l'ipotesi del plurimandato è sfumata ma potrebbero arrivare degli «incentivi» per gli agenti monomandatari che costruiscono dei network per dare un maggior numero di offerte commerciali alternative ai clienti.
Il presidente della commissione, Cesare Cursi, ieri ha tenuto a sottolineare il comportamento «corretto ed equilibrato della Lega, pur nella differenza di posizione». Tra l'altro è dovuto proprio ai lumbard la norma che impone ai Comuni di pubblicare sul sito internet tutti gli affitti di immobili pagati ogni anno. Fiducioso per una chiusura dei lavori entro mercoledì s'è detto, poi, il relatore Bubbico secondo il quale «ci sono tutte le condizioni per arrivare rapidamente a un'intesa sui nodi aperti e portare il testo in Aula».

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