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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 16:43.
L'ultima modifica è del 27 febbraio 2012 alle ore 13:19.

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Dl liberalizzazioni, ancora lontana l'intesa sulle farmacie. Imu alla Chiesa, il nodo delle scuole (Space24)Dl liberalizzazioni, ancora lontana l'intesa sulle farmacie. Imu alla Chiesa, il nodo delle scuole (Space24)

La commissione Industria del Senato ha dato il via libera all'unanimità alla norma che chiarisce il regime fiscale dell'Imu sul no profit e i beni della Chiesa. «Sono esenti dal pagamento dell'Imu le scuole che svolgono la propria attività secondo modalità concretamente non commerciali». Lo ha sottolineato il premier Mario Monti parlando in commissione Industria al Senato a proposito dell'Imu sulle scuole della Chiesa che entrerà con un emendamento nel decreto liberalizzazioni.

Norma sottoposta a Commissione Ue. Soddisfazione dei vescovi
La norma sull'Imu per la Chiesa, ha detto il premier, «è stata informalmente sottoposta alla Commissione Ue per avere conferma, sempre in via informale, che la procedura di infrazione sia chiusa. Non vorrei destabilizzare questo meccanismo». Questa mattina ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, aveva anticipato che il Governo era impegnato a trovare sul pagamento dell'Imu da parte delle scuole cattoliche la «soluzione» migliore. L'Ici la dovrebbero pagare solo gli enti che iscrivono utili nei loro bilanci. Il chiarimento del premier sull'esenzione Ici-Imu alle scuole che svolgono attività «non commerciali» è «utile» e «ci fa esprimere apprezzamento e soddisfazione», ha commentato monsignor Michele Pennisi, segretario della Commissione Cei per l'educazione, la scuola e l'università. «Il Governo si è mosso con criteri tecnici - ha scritto il Servizio Informazione Religiosa della Cei -. Il principio è quello, già presente nel nostro ordinamento, che distingue tra enti e attività profit e no profit».

Si tratta su alcuni nodi
Professioni, farmacie, tesoreria unica, taxi sono gli argomenti su cui si tratta ancora e sui quali oggi la commissione Bilancio dovrà dare il parere, per consentire alla commissione Industria del Senato di procedere sul decreto liberalizzazione, dopo l'impasse della scorsa settimana. I lavori nella commissione Industria, presieduta dal senatore Cesare Cursi, non si sono fermati nemmeno nel fine settimana e oggi la seduta pomeridiana è stata più volte rimandata in attesa di trovare l'accordo sui nodi rimasti. Questa mattina sono proseguite le riunioni tra Governo, relatori e il presidente della Commissione, Cesare Cursi, per sciogliere i nodi più intricati, a partire dal tema delle farmacie (sul quale per ora non si trova l'intesa). Il provvedimento, del quale sono stati approvati 54 articoli, dovrebbe approdare mercoledì nell'Aula di Palazzo Madama. Se dovessero verificarsi altri stop, il governo potrebbe presentare un maxi-emendamento e chiedere il voto di fiducia. Una scelta che potrebbe essere adottata in ogni caso per evitare nuovi emendamenti quando il decreto arriverà in Aula.

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