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Questo articolo è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 alle ore 08:07.

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FRANCOFORTE. Un operatore l'ha definita la 'bomba termonucleare' di Mario Draghi, per l'enorme impatto sui mercati finanziari. Oggi si vedranno le dimensioni dell'arma messa in campo dal presidente della Banca centrale europea. La Bce annuncerà stamattina poco dopo le 11 i risultati della seconda operazione di finanziamento a tre anni (Ltro) alle banche, per un importo illimitato all'1 per cento.

La prima, realizzata a dicembre, ha assegnato 489 miliardi di euro a oltre 500 banche. La media delle stime di mercato per oggi si avvicina a questa cifra, anche se le previsioni evidenziano ampie differenze, segno di grande incertezza. Diversi osservatori ritengono che in questo caso anche banche che non hanno strettamente bisogno dei fondi parteciperanno, per poter godere di liquidità a basso costo. Le banche italiane e spagnole dovrebbero essere anche stavolta in prima fila. Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha detto nel fine settimana al G-20 in Messico che, dopo i 116 miliardi di euro ottenuti a dicembre, anche questa volta gli istituti italiani dovrebbero avere una parte importante. Lo conferma il fatto che, nell'imminenza dell'Ltro, le banche italiane hanno emesso 40 miliardi di euro di obbligazioni garantite dallo Stato da usare come collaterale nell'operazione della Bce, importo simile a quello di dicembre.

Proprio le banche italiane e spagnole, secondo dati della Bce, hanno aumentato i loro acquisti di titoli di Stato nel mese di gennaio, e lo stesso poterebbe avvenire con i fondi ottenuti stavolta. Il netto miglioramento della situazione del mercato dei titoli sovrani dei due Paesi, con un netto calo degli spread, è attribuibile in parte anche a questo ed è una conseguenza indiretta dell'Ltro. L'allentamento delle tensioni ha consentito tra l'altro alla Bce di azzerare nelle ultime due setimane il suo controverso programma Smp di acquisito di titoli di Stato sul mercato secondario.

La Bce conta che una parte della liquidità fornita alle banche, dopo che la prima operazione è stata usata soprattutto per far fronte ai gravi problemi di raccolta sull'interbancario e sull'obbligazionario e per rimborsare bond in scandenza, sia destinata stavolta al finanziamento dell'economia reale, attenuando la stretta del credito alle imprese e alle famiglie. Lo ha ripetuto ieri il Governatore della Banca d'Austria, Ewald Nowotny, dopo che lo aveva detto Draghi in Messico. Sui mercati si nota tuttavia che, in una recessione, la domanda di credito è debole.

Nowotny, come altri esponenti della Bce prima di lui, ha dato indicazione anche che l'Ltro, criticata soprattutto in Germania per i rischi che potrebbe creare la fornitura alle banche di fondi ingenti così a buon mercato, potrebbe essere l'ultima, almeno per ora. L'agenzia di rating Fitch ha sostenuto ieri in una nota che queste operazioni rimandano solo il collasso di alcune banche, che senza di esse non sarebbero in grado di reggersi.

Intanto, la Bce ha sospeso l'utilizzo come collaterale per le proprie operazioni dei titoli di Stato greci, dichiarati in 'selected default' dall'agenzia Standard and Poor's in seguto all'annuncio della ristrutturazione del debito di Atene. Le banche che li utilizzavano, quelle greche in primis, dovranno ora rivolgersi per la liquidità alle banche centrali nazionali attraverso la Emergency liquidity assistance. Il loro uso verrà riprisinato, ha spiegato la Bce, quando verranno messe in atto le garanzie pubbliche sul collaterale (per 35 miliardi di euro) che fanno parte del secondo pacchetto di salvataggio per la Grecia appena varato. Il che dovrebbe avvenire a metà marzo.

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