Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2012 alle ore 13:24.

Il Governo spera di varare entro la legislatura il nuovo codice della strada, il cosiddetto Codice breve, auspicando che, entro l'estate, sia approvata la delega all'Esecutivo. Lo ha detto il ministro il ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, in audizione in commissione Trasporti alla Camera, parlando della delega al Governo per la riforma del Codice della strada.
Delega di ampio respiro
«Il proposito è quello di una delega di ampio respiro per la revisione generale del Codice, al fine di conseguire un duplice obiettivo: un'ampia delegificazione di tutte quelle disposizioni che, in quanto suscettibili di frequenti aggiornamenti alle evoluzioni tecnologiche ovvero a disposizioni comunitarie, richiedono strumenti di produzione normativa che consentano tempi più rapidi e procedure più snelle; la tutela della sicurezza stradale e della effettività degli istituti sanzionatori, con un intervento di armonizzazione della disciplina delle norme di comportamento e del sistema sanzionatorio nella materia della circolazione stradale». La riforma è necessaria perchè «dal 1992 a oggi, il Codice della Strada è stato oggetto di numerosi interventi legislativi (più di 70) che, per lo più motivati da ragioni di necessità ed urgenza, hanno assicurato un pronto rimedio alle varie emergenze sociali dagli stessi sottese, ma hanno certamente compromesso l'organicità della materia».
Inaccettabile che chi uccide sotto l'effetto di alcol e droghe vada a casa
Parlando del ddl di delega al Governo Passera ha anche affrontato il tema dell'introduzione del nuovo reato di omicidio stradale. Il ministro ha detto che il Governo sta approfondendo alcuni aspetti che suscitano «alcune perplessità sulla modalità e la creazione del reato». «Quello che é certo - ha detto Passera - é che la sostanziale impunità di chi uccide sotto l'effetto dell'alcol o droghe non può essere tollerata. È inaccettabile socialmente che chi uccide poi ritorni a casa».
Pene da 8 a 18 anni
Il nuovo reato si configurerebbe quando si commette omicidio trovandosi alla guida con un tasso alcolemico superiore all'1,5% o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Le pene previste andrebbero da 8 a 18 anni. Prevista anche la previsione di arresto in flagranza. Prevista anche la sanzione amministrativa accessoria di revoca della patente, che si somma all'impossibilità di conseguirne in qualsiasi tempo altra e comunque il divieto di circolare sul territorio nazionale, anche con patente di guida conseguita in altro Stato. L'omicidio stradale ricorrerebbe anche in caso di morte senza che il conducente abbia ottemperato all'obbligo di fermarsi e/o di prestare soccorso alle persone ferite. Si sta esaminando, ha spiegato il ministro Passera, se il divieto di riprendere la patente (assente in altri Stati Ue), non risulti discriminnante sul fronte della libera circolazione. La proposta era stata avanzata nei mesi scorsi dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci.
©RIPRODUZIONE RISERVATA