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Questo articolo è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 alle ore 20:34.
Sul posto di lavoro, per la strada, nei locali pubblici: il rumore non ci abbandona mai provocando effetti negativi non solo all'udito ma a tutto l'organismo. Ma come valutare i danni causati dal rumore eccessivo? I tecnici della Fondazione Maugeri di Pavia hanno valutato l'impatto di un'eccessiva esposizione negli ambienti di vita e di lavoro.
Tra i problemi più comuni che può causare una sovraesposizione al rumore, si rilevano sordità, danni al timpano, vertigini; o ancora aumento della pressione e del battito cardiaco, disturbi del sonno, interferenza con la comunicazione verbale. Ma se la differenza tra suono e rumore è soggettiva e un impianto hi-fi a tutto volume può essere melodia per un soggetto e rumore assordante per un altro, la normativa vigente e gli strumenti di misurazione che definiscono i livelli di rischio legati a un'eccessiva esposizione al rumore tutelando la salute di lavoratori e cittadini non lasciano dubbi.
I danni sul lavoro
Proprio di questo si occupano, in particolare, i tecnici competenti in acustica ambientale del Centro di ricerche ambientali di Pavia e di Padova in stretta collaborazione con i medici di medicina del lavoro dell'Irccs Fondazione Salvatore Maugeri: figure specializzate che, in base alla legge quadro sull'inquinamento acustico (L. 447/95), offrono assistenza nella valutazione previsionale dell'impatto acustico alle aziende private, nel caso di apertura di nuove attività, e ai Comuni, per la definizione del Piano di zonizzazione acustica volto a individuare le aree del territorio dov'è richiesta una maggior tutela e un'azione di bonifica. Il rumore rappresenta un importante fattore di rischio per la salute dei lavoratori e, in misura e modi diversi, della popolazione generale non professionalmente esposta al rischio.
«La legge 447/95 - afferma Francesco Frigerio, fisico del Centro di ricerche ambientali di Pavia e Padova della Fondazione Maugeri - riconosce le diverse forme di inquinamento acustico e stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela sia negli ambienti di lavoro, sia negli ambienti di vita».
Il problema sordità
Anche perché la sordità è uno dei danni più diffusi sul lavoro. «Le ultime indagini dell'Inail - dice Giuseppe Taino, dell'Unità operativa ospedaliera di Medicina del lavoro dell'Istituto scientifico di Pavia della Fondazione Maugeri - hanno evidenziato che l'ipoacusia da rumore è la seconda causa di malattia professionale, dopo le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee».
«Dei circa 6 mila casi emersi nel 2010 - osserva Taino - il 16% riguardavano lavoratori che operano nel settore dell'industria e dei servizi, con un picco del 25% al Nord-Ovest e al Sud, e l'8% soggetti che sono impiegati nel settore agricolo».
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