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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2012 alle ore 22:07.

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Un network politico online, basato sulla logica che ha creato il successo dei social network. È questa, in sintesi, l'idea dietro Elezioni.it, portale che aggrega i profili dei politici italiani e stranieri e che punta a diventare uno strumento di campagna elettorale e un agorá digitale per il dibattito politico.

Il sito, partito oggi, raccoglie infatti in un'unica piattaforma i profili Facebook dei politici italiani e internazionali. Un'iniziativa che rientra nel più ampio interesse dell'universo politico per i nuovi media. Nell'era dell'interazione digitale infatti, la politica si fa online. Lo dimostra il successo dell'iniziativa del deputato Pd Andrea Sarubbi che da qualche mese trasmette in diretta sul social network Twitter quello che avviene alla Camera, usando come riferimento la parola chiave #opencamera.
L'idea di creare il portale é venuta ai consulenti politici Riccardo Rudelli, Paola Bonesu e Mario Grasso, con l'obiettivo di creare un nuovo spazio di dibattito che tenga conto delle differenze locali e dell'interesse individuale.
«Lo scopo del sito è quello di diventare il punto di riferimento della politica italiana sul web. Ci è sembrato utile creare uno spazio in cui si potesse dare ai social network, e a Facebook in particolare, un senso politico», spiega Bonesu.

Il sito é dedicato agli addetti ai lavori, agli elettori, e ai giornalisti.
«Ma può rivelarsi prezioso anche per il politico stesso, che può confrontarsi con i suoi colleghi e avversari e farsi conoscere da elettori che difficilmente riuscirebbe a raggiungere attraverso altri strumenti», aggiugne Bonesu. Che spiega che, solitamente, chi segue il politico su un social network lo fa perché già propenso a votarlo.

«Un sito come Elezioni.it permette invece di arrivare all'importante fetta elettorale degli indecisi», aggiunge.
Un vero e proprio strumento di campagna elettorale dunque, che la consulente definisce un "politcal network".

Il sito offre inoltre strumenti specifici per seguire lo spazio politico di interesse, filtrando e selezionando i profili dei politici locali, nazionali, internazionali, oppure le galassie partitiche di Pd e PdL, «ma anche focus dedicati alle primarie Repubblicane USA, alle elezioni francesi e alla corsa a sindaco di Londra», aggiunge Bonesu.
Che quando si parla di comunicazione politica digitale sfata un mito. Quello dell'importanza del numero dei follower su Twitter o degli iscritti a una pagina Facebook.

«La capacità comunicativa di un politico non si valuta dal numero di follower», interviene la consulente. «Si dovrebbe piuttosto analizzare il valore di ciò che il politico comunica. Ciò che sta a cuore al politico non è tanto il numero in sé, ma la capacità di portare chi lo segue sul web a votarlo. Essere star 2.0 è sicuramente gratificante, ma è il far contare le proprie idee e quelle del proprio elettorato a livello decisionale l'obiettivo che il politico aspira a raggiungere. E se i follower non diventano voti, questo non può succedere».

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