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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2012 alle ore 10:27.

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Il miglior alleato dei no Tav, per molto tempo, è stata la difficoltà dei Governi nel reperire le risorse per la realizzazione dell'intera linea Torino-Lione, dal capoluogo di Rhone Alpes all'innesto con l'alta velocità verso Milano. Per questo, per uscire da un'impasse che rischiava di chiudere definitivamente in un cassetto il progetto (con tanto di penali da pagare per le discenderie già realizzate Oltralpe), Italia e Francia sono state costrette, la scorsa estate, a prendere in mano le forbici e a dar vita a un progetto in versione "ridotta", rispetto a quello da 20 miliardi, ipotizzato dall'Osservatorio di Mario Virano alla fine di un lungo lavoro di concertazione durato 182 riunioni.
Il risultato è che, ad oggi, l'unica tratta garantita dalla Torino-Lione è quella più osteggiata dal Movimento della Valsusa: la versione "low-cost" prevede, infatti, come priorità la costruzione dei 57 chilometri del tunnel di base, che corrono per la maggior parte in territorio francese, più le due stazioni internazionali di St-Jean-de-Maurienne e Susa e il raccordo di 1,5 chilometri con la linea storica verso Torino, all'altezza di Bussoleno. Con due Comuni coinvolti dai cantieri: Susa e Chiomonte, dove sta per partire la galleria di sondaggio della Maddalena.

Solo su questa prima porzione della Torino-Lione, individuata come transfrontaliera (all'interno della più ampia parte comune, che va da Montmélian a Chiusa San Michele), si è deciso di procedere con la progettazione definitiva. L'ok è stato sancito il 30 gennaio dall'accordo Italia-Francia, che ora dovrà essere ratificato dai rispettivi Parlamenti. Il costo indicato per il tracciato è di 8,2 miliardi (anche se le stime informali indicano già cifre non inferiori agli 8,7 miliardi): se l'Europa sarà disposta a coprire il 40% (anziché il 30%) della spesa, la quota a carico dell'Italia oscillerà fra i 2,8 e i 3 miliardi (pari al 57,9%) mentre i 2 miliardi restanti saranno coperti dall'Eliseo. L'avvio dei lavori è previsto per fine 2013 dal lato francese. Per la stazione di Susa è in corso un concorso di progettazione.
Sarà invece rimandata a data da destinarsi la realizzazione del tunnel dell'Orsiera, cioè il percorso mancante della parte comune in territorio italiano, da Bussoleno a Chiusa San Michele. Il tunnel, di 19,5 chilometri, era uno dei punti di forza del progetto rielaborato dall'Osservatorio di Mario Virano, perché consentiva di ridurre di molto l'impatto ambientale. Il costo stimato è 2 miliardi: ma per ora resta una chimera.
Ancora agli albori resta la tratta italiana della Torino-Lione, ferma alla conferenza di servizi. Si lavora a un progetto a basso impatto, che utilizzi la linea storica da Bussoleno alle porte di Torino, con la sola nuova tratta della bretella di Orbassano: costo di 2,2 miliardi rispetto al progetto tutto in variante da 4,4 miliardi.

LO STATO DELLE GRANDI OPERE STRATEGICHE

1 | TUNNEL DEL BRENNERO
Investimento previsto 4.140 mln
Risorse disponibili 1.138 mln

Sono in corso i lavori per il cunicolo pilota e per il primo lotto costruttivo da 280 milioni. La quota italiana da 4.140 milioni è coperta solo per 728
in difficoltà

2 | FERROVIA TORINO-LIONE
Investimento previsto 8.200 mln
Risorse disponibili 0

Avviata a gennaio la progettazione definitiva della tratta internazionale ridotta: costo 8,2 miliardi. Avvio lavori possibile a fine 2013
bloccata

3 | FERROVIA MILANO-GENOVA
Investimento previsto 6.200 mln

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