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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 06:44.

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Fabrizio Ferrandelli (Ansa)Fabrizio Ferrandelli (Ansa)

È stata definita la madre Teresa dello Zen, il quartiere popolare nella zona occidentale di Palermo. Francesca Trapani, 50 anni, 4 figli, la donna indagata insieme al marito (Maurizio Sulli, parcheggiatore abusivo) è rappresentante di quel mondo del volontariato che si è mosso a sostegno di Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle primarie del centrosinistra di domenica scorsa. Presidente dell'associazione Donne insieme associate, Francesca Trapani era rappresentante di lista di Ferrandelli e a casa sua i carabinieri hanno trovato 55 certificati elettorali oltre ad alcune deleghe per ritirarne altre al Comune: sarebbe lei la donna che alcuni testimoni avrebbero segnalato intenta a far votare alcuni cittadini dello Zen fornendo loro anche l'euro necessario per essere ammessi alla consultazione.

I due sostituti procuratori palermitani che indagano sulle elezioni primarie del centrosinistra (Ennio Petrigni e Maurizio Scalia) avrebbero ipotizzato per Francesca Trapani e suo marito il reato di brogli, ma al vaglio ci sarebbe però anche la contestazione dei reati di violenza privata e minacce. Anche se su questo punto non vi sono conferme. Spiega l'avvocato dei due, Luigi Montagliani: «Sono indagati per il reato di cui all'articolo 104 del dpr 361 del 1957 che fa riferimento a brogli di natura elettorale ma per le elezioni nazionali. La norma non vale per le regionali e le amministrative e nel '60 è stata poi fatta una nuova legge che riguarda reati di natura elettorale per queste ultime competizioni. In ogni caso le primarie di un partito o di una coalizione non sono elezioni. La condotta dei miei assistiti non configura reato». Intanto ieri pomeriggio gli inquirenti hanno acquisito nella sede del Pd gli elenchi degli elettori che hanno partecipato alle primarie del centrosinistra di domenica scorsa. La donna indagata ha replicato seccamente raccontando di aver conosciuto Ferrandelli quando ancora sindaco di Palermo era Leoluca Orlando, cui sembra riferirsi quando dice: «Sono totalmente sconcertata. È una vergogna, molti politici non sanno perdere. Ho fatto tutto alla luce del sole. Io e Maurizio non abbiamo ricevuto la promessa di un posto di lavoro».

La situazione delle primarie del centrosinistra si è ingarbugliata sempre di più. Rita Borsellino ha annunciato ricorso alla commissione di garanzia presieduta dall'ex pm Peppino Di Lello: «Un atto doveroso» ha detto lo staff della candidata. La notizia sull'indagine ha surriscaldato gli animi e a poco è servito il calcolo messo in rete dall'Ansa secondo cui Ferrandelli sarebbe il vincitore anche senza i voti del gazebo dello Zen "incriminato": il vincitore manterrebbe 121 di scarto rispetto alla Borsellino, seconda classificata. Ferrandelli, che ormai da lunedì mattina fa appello all'unità, ieri pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa in cui ha provato a fornire la propria verità, finendo in uno scontro con alcuni giornalisti cui poi ha chiesto scusa. In serata, ai microfoni de La Zanzara su Radio 24 ha ribadito che «le primarie sono state regolarissime». Ha raccontato di aver sentito il leader Idv Di Pietro il quale gli ha assicurato «l'appoggio elettorale». «I palermitani – ha detto Ferrandelli – hanno avuto uno scatto di orgoglio perché non si sono lasciati gestire dai salotti romani. Le primarie sono state svolte nella piena regolarità, il risultato può anche non piacere». E sulla posizione del governatore Raffaele Lombardo, ha detto: «Sono un garantista, ma per me è un avversario».

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