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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2012 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 11 marzo 2012 alle ore 14:52.

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Militare Usa in preda a un raptus uccide 16 civili in AfghanistanMilitare Usa in preda a un raptus uccide 16 civili in Afghanistan

È di 17 civili uccisi il bilancio della strage compiuta da un soldato americano in preda a un raptus nella provincia di Kandahar, nel sud dell'Afghanistan. Il militare ha sparato casa per casa e il bilancio non è ancora stato confermato dall'Isaf che finora ha soltanto dato notizia di «un incidente che ha causato vittime civili». Dopo la strage il militare è rientrato e si è consegnato ai commilitoni che lo hanno arrestato.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha annunciato che ci sono nove bambini e tre donne tra le vittime della strage.

«Bruciati anche i bambini»
«Sono entrato in tre case e ho contato 16 morti, inclusi bambini, donne e uomini anziani», racconta in una testimonianza un reporter dell'agenzia Afp che ha visitato i villaggi afghani dove un soldato americano stamani ha compiuto una strage di civili.
«In una delle abitazioni c'erano i corpi di dieci persone, fra cui donne e bambini, che erano stati tutti uccisi e bruciati in una stanza. Un'altra donna invece giaceva morta all'entrata della casa. Sono stati uccisi e bruciati. Ho visto (fra i cadaveri) almeno due bambini di età fra i due e i tre anni, che erano stati bruciati».

In presa a un raptus

Dalle prime ricostruzioni sembra che il soldato sia uscito a notte fonda (le 3 del mattino) da una base nel distretto di Panjwayi e abbia vagato nei vicini villaggi di Alokozai e Garrambad sparando ai civili, comprese donne e bambini. Il militare era apparentemente in preda a un raptus, forse dovuto a esaurimento nervoso. Secondo il ministro per gli Affari tribali e di confine, Asadullah Khalid, il soldato americano ha ucciso le vittime dentro le proprie abitazioni.

La condanna di Karzai: atto imperdonabile
Il presidente afgano Hamid Karzai ha condannato il massacro: «Il governo ha condannato a più riprese le operazioni condotte sotto il nome della guerra al terrorismo, che hanno causato perdite civili», ha detto Karzai in un comunicato. «Ma quando gli afgani sono uccisi deliberatamente dalle forze americane, si tratta di un assassinio e di un'azione imperdonabile», ha detto.

Obama: incidente tragico, verificare le responsabilità
«Questo incidente è tragico e scioccante, e non rappresenta l'eccezionale carattere del nostro esercito e del rispetto che gli Usa hanno nei confronti del popolo afghano». Lo scrive Barack Obama nel suo primo commento alla tragedia di Kandahar, aggiungendo che bisogna «Accertare i fatti e assicurare, nel tempo più breve possibile, i responsabili alla giustizia».

L'ambasciata Usa: rischio rappresaglie

L'ambasciata Usa a Kabul avverte che rappresaglie anti-americane sono possibili in seguito alla strage condotta da un militare Usa nel sud dell'Afghanistan. Lo si legge in una nota diffusa dalla stessa ambasciata ai media. Alla notizia della strage una folla minacciosa si è infatti radunata attorno alla base americana e l'ambasciata Usa ha già raccomandato ai propri cittadini di evitare viaggi nella zona.
L'Isaf in un comunicato ha espresso cordoglio per le vittime di quello che ha definito come un fatto «profondamente deplorevole», ma senza fornire un bilancio, e ha promesso un'inchiesta congiunta dei militari Usa e delle autorità afghane.

La preoccupazione della Casa Bianca
La Casa Bianca, profondamente preoccupata dalla notizia del soldato americano che ha aperto il fuoco su civili afgani, comunica che sta seguendo da molto vicino la situazione.

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