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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2012 alle ore 06:39.

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Non si attende un accordo oggi nemmeno Diego Valiante, ricercatore del Ceps e responsabile della ricerca del think tank European capital market institute (Ecmi): «A complicare i giochi è la decisione dell'Irlanda di indire un referendum sul fiscal compact (il Patto di bilancio tra 25 Paesi siglato lo scorso 1° marzo dai leader Ue, ndr). Con una bocciatura Dublino si precluderebbe la possibilità di attingere ai fondi dell'Esm». Un aumento della potenza di fuoco, sottolinea l'economista, è però necessario, perché «rispetto al suo predecessore l'Esm avrà un raggio d'azione allargato, dal sostegno alla ricapitalizzazione delle banche fino all'acquisto di bond dei Paesi in difficoltà». Solo per la ricapitalizzazione degli istituti di credito il conto stimato dall'Ocse in un recente studio è di 400 miliardi di euro. Tra i Paesi che potenzialmente potrebbero invece beneficiare del paracadute in futuro, «l'Italia oggi è fuori dal radar – spiega l'economista di Barclays Capital, Fabio Fois – e si è imposta sulla scena come un vero game changer». Uno «studente modello», gli fa eco Peruzzo, contrapposto all'allievo spagnolo che nel 2012 non riuscirà a centrare gli obiettivi di deficit di bilancio. «Madrid – dice Fois – deve lavorare molto sulla riduzione del disavanzo, ma presenta anche punti di forza come il livello di debito pubblico accettabile».
La barra diritta sul rigore terrà banco anche nella riunione dell'Ecofin di domani: la presidenza di turno danese cercherà di strappare il congelamento parziale dei Fondi di coesione previsti per l'Ungheria nel 2013 in seguito alla procedura per deficit eccessivo. È la prima volta che viene discussa una simile sanzione. Sul tavolo dei ministri delle Finanze approderà poi ufficialmente il tema della Tobin tax, portato alla ribalta lo scorso settembre con una proposta della Commissione Ue. La necessità di una tassa sulle transazioni finanziarie è sostenuta da Italia, Germania, Francia e altri sei Paesi, che chiederanno di premere sull'acceleratore. L'ostacolo più arduo rimane il "no" del premier britannico David Cameron.
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In agenda a Bruxelles
01 | GRECIA
Dopo il successo dello swap per gli obbligazionisti privati della settimana scorsa oggi i ministri dell'area euro dovrebbero dare il via libera definitivo al secondo pacchetto di aiuti ad Atene da 130 miliardi di euro
02 | ESM
I ministri delle Finanze della Zona euro torneranno ad affrontare il tema dell'aumento della dote dell'Esm, il fondo-salva Stati permanente operativo da luglio. L'ostacolo più difficile da superare è il «no» della Germania
03 | BEST AND BAD PRACTICE
Previsto un dibattito su 12 Paesi con squilibri eccessivi (tra cui l'Italia e la Spagna) per un maggiore coordinamento delle politiche di bilancio
01 | UNGHERIA NEL MIRINO
L'Ungheria, sotto procedura Ue per deficit eccessivo, rischia il congelamento parziale dei fondi di coesione per il 2013 . È la prima volta che viene discussa una sanzione di questo tipo in nome del rigore di bilancio.
A proporre lo stop a 495 milioni di euro di fondi (lo 0,5% del Pil del Paese) è stata la Commissione Ue lo scorso 22 febbraio
02 | TOBIN TAX
Approda sul tavolo dei ministri per la prima volta il dibattito sulla Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie proposta dalla Commissione Ue. A favore Italia, Francia, Germania e altri sei Paesi. Il «no» vede in prima linea la Gran Bretagna

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