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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2012 alle ore 06:39.

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E ora tocca al fisco. Da domani comincia ufficialmente al Senato, nelle commissioni Bilancio e Finanze, l'avventura parlamentare del decreto legge 16/2012 su semplificazioni tributarie, accertamento e misure antievasione, che è solo un antipasto della delega fiscale già annunciata da Mario Monti. Ma per i partiti che sostengono il Governo, è già quasi una prova d'autore: non è un caso, vista la delicatezza della materia e della posta in gioco, che i relatori siano gli stessi presidenti delle due commissioni competenti, Antonio Azzollini (Pdl) per la Bilancio e Mario Baldassari (Fli) per la Finanze.
Per il decreto fiscale, che scade il 2 maggio, la tappa del Senato dovrebbe concludersi solo entro i primi dieci giorni di aprile, per poi passare alla Camera, dove certamente gli esami non mancheranno, a meno che non si ripeta il copione di tutti gli altri decreti legge del Governo dei professori: accordo in commissione per un testo blindato da votare con la fiducia in aula prima a palazzo Madama e poi a Montecitorio. Un percorso che al momento è solo un'ipotesi. E che tuttavia sta per essere replicato proprio in questi giorni alla Camera per altri due decreti legge: le liberalizzazioni (scade il 24 marzo), che tra mille tensioni è all'esame delle commissioni Finanze e Attività produttive e che la prossima settimana sarà votato in assemblea proprio sul filo di lana della decadenza; le semplificazioni (scade il 9 aprile) che domani, dopo la fiducia incassata giovedì scorso, sarà votato dall'assemblea e trasferito al Senato. Per non dire dell'altro decreto sullo smaltimento dei rifiuti (scade il 25 marzo) che sempre in questi giorni sarà votato ancora alla Camera e con rispedito in terza lettura al Senato per il varo definitivo proprio sul filo di lana della scadenza.
Decreti legge ancora una volta superstar, dunque, in una stagione parlamentare nella quale si attendono in tempi relativamente brevi le soluzioni di compromesso sulle riforme istituzionali: riduzione dei parlamentari e superamento del bicameralismo perfetto, nuova legge elettorale. Mentre il Ddl anticorruzione attende forse entro fine mese di approdare in aula alla Camera. Ma poi toccherà ancora al Senato e i tempi per la nuova legge non si annunciano esattamente brevissimi.
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