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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2012 alle ore 12:18.

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Cristian Deville (Afp)Cristian Deville (Afp)

Stavolta non c'è Max Blardone sul podio, pur sempre ottimo quarto nel gigante di sabato a Kranjska Gora, dominato dal redivivo Ted Ligety. Ma l'Italia dello sci ha trovato lo stesso una carta quasi vincente nel penultimo weekend della stagione. Cristian Deville è secondo in slalom, battuto soltanto da uno scatenato Andre Myhrer. Così è il quarto piazzamento di rilievo per il trentino, classe 1981, dopo Beaver Creek, Flachau e la prima vittoria in Coppa del mondo a Kitzbuehel.

Quattro podi, gli stessi conquistati da Blardone, con un successo in più per il piemontese di un solo anno più vecchio di Deville. Sono loro il punto di riferimento azzurro nelle gare tecniche, gigante e slalom. Due atleti maturi con qualche giovane che scalpita, soprattutto Stefano Gross tra i pali stretti, rimasto all'asciutto a Kranjska Gora. Ha mostrato anche ieri una condizione invidiabile (quarto), ma avrebbe dovuto limare qualche centesimo di secondo, per superare quel diavoletto francese che si chiama Alexis Pinturault e che ha già rubato la scena a Jean-Baptiste Grange.

Così sono otto podi azzurri in dieci gare di slalom, contando pure quello di Giuliano Razzoli in Val Badia. Peccato che ci sia sempre qualcuno più forte di noi. Né Blardone né Deville possono più sperare nella coppetta di specialità, perché mancano giusto le finali di Schladming e i punti di distacco dai primi in classifica sono ben più di cento. Possiamo consolarci con la forza della squadra, anche se viene da chiedersi quanta benzina avranno ancora nelle gambe questi trentenni (mica tutti sono dei bulldozer come Didier Cuche, in pista a 37 da far invidia a un ragazzino). Allora andiamo avanti così, senza campioni a tutto tondo, ma con atleti caparbi e aggressivi quanto basta per le soddisfazioni di giornata.

Per la classifica generale sembra una questione a due. Ivica Kostelic è rientrato come da programma a Kranjska Gora un mese dopo l'operazione al menisco del ginocchio destro. Sedicesimo in slalom, venticinquesimo in gigante, troppo acciaccato per impensierire i due giovani che si stanno azzuffando per la sfera di cristallo. In testa c'è lo svizzero Beat Feuz con 1250 punti, l'astro nascente della velocità, davanti all'austriaco Marcel Hirscher con 1195, che ieri ha inforcato nella prima manche. Sarà una bella lotta con Kostelic a 1064 nel disperato tentativo di recuperare. Ci sarebbe anche Mazinga Svindal una trentina di lunghezze più sotto, ma scommettiamo che sarà un affare tra Feuz e Hirscher?

Intanto Lindsey Vonn la sua Coppa assoluta l'ha già vinta, chiudendo al primo posto il gigante di venerdì ad Are. È il successo numero 52 nel circo rosa che le è valso il quarto trofeo della carriera, l'unica sciatrice americana ad essere arrivata così in alto così tante volte, anche considerando il settore maschile (Phil Mahre si fermò a tre coppe). Ha polverizzato perfino il suo precedente record di punti del 2009 (1788). Siamo già a 1808 con cinque gare ancora da disputare a Schladming.

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