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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2012 alle ore 10:16.

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A una settimana dalla nomina di Massimo Gambini a curatore patrimoniale degli eredi di Lucio Dalla iniziano a trapelare le prime indiscrezioni sul patrimonio del cantautore morto per arresto cardiaco lo scorso primo marzo mentre si trovava in tournée a Montreux.

Appurato che i 2000 metri quadrati di appartamento in cui Dalla viveva in via D'Azeglio, secondo le stime di mercato del primo semestre 2011 fatte dall'agenzia del territorio, hanno un valore che si aggira attorno ai 12 milioni di euro e che, secondo le indiscrezioni , al cantante sono riconducibili una casa alle pendici dell'Etna da 600mila euro e due appartamenti, uno alle Tremiti e uno nelle Marche da 840mila euro l'uno, la situazione iniza a farsi un po' più chiara. Nell'appartamento di Bologna poi, chi c'è stato racconta di opere di Mimmo Paladino, Ontani, Aspertini e anche di un Klimt: valore 3 milioni, ma in questo caso si tratta di approssimazione e pure per difetto. Fin qui siamo già a 18milioni.
Poi, racconta il Fatto Quotidiano, c'è il 22 metri uscito dai cantieri navali Nautico Azzurro a cui Dalla era legatissimo che a sua volta contiene dei piccoli tesori, come una tabacchiera e un vassoio provenienti dal transatlantico Rex.

A Lucio Dalla sono poi direttamente riconducibili due società la Assistime Spa (che opera in vari settori da quello immobiliare alla produzione discografica), di cui il cantautore deteneva il 93%. Il restante 7% è diviso in parti uguali tra Marco Alemanno e Tobia Righi, braccio destro del cantautore da 45 anni. Capitale sociale della Spa: 1milione 586mila euro per una classe di fatturato che si colloca tra i 501mila e i due milioni e mezzo. Quindi c'è la Pressing Line srl, capitale sociale di 1milione e 600mila euro, che nel 2010 avrebbe messo in cassa 5milioni e mezzo, con un utile triplicato rispetto all'anno precedente e stimato intorno ai 610mila euro. Sul fronte diritti d'autore, si sa solo che Dalla era uno dei pochissimi cantautori a rientrare tra coloro che superano i 500mila euro l'anno.

Nessuna stima sulla royalties e sullo sfruttamento dell'immagine è invece possibile: la Siae è cassaforte della privacy.

L'ultimo, ma solo in ordine di tempo perché visto il valore patrimoniale che si sta delineando è facile supporre che i parenti a spuntare saranno parecchi (e non tutti legittimi e reali), rumors sugli eredi arriva da Dagospia che racconta la storia di Francesco Morcaldi, notabile di San Giovanni Rotondo di cui fu Podestà tra il 1927 e il 1929 e sindaco negli anni '50. Secondo il sito di Roberto D'Agostino Francesco Morcaldi, che era pure amico intimo di Padre Pio, sarebbe il padre naturale di Lucio Dalla. Non che questa paternità possa essere rivendicata dal presunto genitore che, nato nel 1889, è morto già da diversi anni ma che, ancora le spie di D'Agostino rivelano, chiamò il cantautore al proprio capezzale. L'addio sul letto di morte però non avvenne perché proprio nelle stesse ore in cui Morcaldi abbandonava questo mondo, Jole Melotti, la madre di Lucio Dalla era gravemente malata. Tutta da verificare comunque questa indiscrezione: la paternità di Dalla non è mai stata messa in discussione dal cantautore che raccontava di essere rimasto orfano di padre quando aveva appena 7 anni. I rapporti tra la madre del cantante e il notabile pugliese, per la cronaca, erano (almeno fino all'ombra gettata da Dagospia) amichevoli e dovuti alle vacanze in Puglia che la pugliese Jole Melotti faceva.

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