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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 14:08.

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Il conto non torna al distributore. Se ne sono accorti nel corso di un piano di controllo economico del territorio mirato sui distributori di carburante, i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, dopo una serie di segnalzioni di irregolarità.

Su 51 distributori il 40% irregolare
Le Fiamme Gialle hanno nel complesso controllato 51 impianti di distribuzione, scoprendo una percentuale di irregolarità pari al 40% degli impianti, per diverse violazioni. Sono state verbalizzate sanzioni amministrative per circa 250mila euro nei confronti di 16 distributori di cui 2 per la totale mancata esposizione dei prezzi dei carburanti, 9 per inosservanza dei turni e degli orari di apertura e chiusura, 3 per giacenze di carburanti inferiori a quelle risultanti dai registri contabili in dotazione agli impianti e uno sia per mancata esposizione prezzi che per irregolarità nelle giacenze; per una società di distribuzione al dettaglio, si è provveduto al recupero di imposta derivante dal mancato pagamento della cosiddetta "Robin tax", l'addizionale Ires introdotta dal 2008, tra l'altro, per gli operatori del settore petrolifero, quale misura per tassare i profitti derivanti dall'aumento dei prezzi e delle tariffe del settore energetico degli ultimi anni.

Trovato un impianto fantasma low cost: diesel a 1,10 euro al litro
Il caso più eclatante è quello scoperto da una pattuglia del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo che ha individuato, nella zona industriale di Carini (Pa), un impianto di distribuzione di carburante per autotrazione (gasolio) gestito da due pregiudicati, completamente abusivo. All'impianto "fantasma" le Fiamme Gialle, insospettite dalle lunghe code di autoveicoli notate negli ultimi giorni, sono risalite dopo alcuni sopralluoghi e appostamenti in prossimità dell'area, presidiata da un complesso impianto di videosorveglianza e da un cancello automatico con comando di apertura a distanza.

Nel punto di distribuzione, completamente abusivo, privo di certificazioni antincendio e della prescritta licenza di esercizio, il gestore erogava gasolio a privati e imprenditori applicando prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato; addirittura 1,10 euro a litro. Nell'area sono stati rinvenuti oltre 600 litri di gasolio, 173 kg di olio lubrificante e numerosi beni impiegati nell'attività illecita, tra i quali la colonnina erogatrice, un impianto di sorveglianza, 2 autocarri e diversi container. L'esame del carteggio sequestrato presso l'impianto ha permesso inoltre di accertare che, dal mese di marzo del 2011, l'impianto ha venduto completamente "in nero" oltre 55mila litri di gasolio (corrispondenti a un valore economico che supera i 65mila euro).

Erogava meno carburante di quello indicato: sequestrato
Un ulteriore impianto è stato scoperto erogare carburante in misura inferiore a quella indicata sulla colonnina; i finanzieri hanno quindi proceduto al sequestro penale dell'intera struttura per manomissione dei sigilli nei congegni di taratura delle colonnine di erogazione. Si stanno effettuando approfondimenti tecnici su un congegno elettronico rivenuto nel corso del controllo che potrebbe essere stato utilizzato per l'alterazione della misura del prodotto erogato. Per altri 2 impianti sono scattati altrettanti sequestri amministrativi di carattere cautelativo, in quanto non avevano provveduto ad eseguire la prescritta visita periodica, necessaria per certificare il regolare funzionamento dei congegni di misurazione degli erogatori e uno dei due è stato sanzionato anche per la mancata esposizione dei prezzi.

Gpl senza autorizzazioni
Scoperta anche 1 impresa che vendeva e distribuiva gpl in bombole in totale assenza delle prescritte autorizzazioni; i finanzieri della Tenenza di Cefalù hanno proceduto al sequestro del deposito, sito in Castelbuono (Pa) e di 1.790 Kg. di gpl in bombole ivi detenute nonché alla contestuale denuncia del titolare all'Autorità Giudiziaria.







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